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Stankovic: «La prestazione è l’unica via, sono fiducioso»

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Stankovic: «La prestazione è l’unica via, sono fiducioso»

Torna a parlare Dejan Stankovic dopo il silenzio post-Monza. Lo fa alla vigilia della sfida casalinga con l’Inter, Monday Night della Serie A. «Mi è dispiaciuto non fare interviste lunedì scorso solo perché non ho fatto i complimenti in pubblico ai miei ragazzi – racconta il mister dal “Mugnaini” di Bogliasco -. Abbiamo disputato una partita di livello altissimo, tatticamente, fisicamente e umanamente. Con i nostri tifosi stavamo portando a casa una bella vittoria; poi purtroppo è arrivato il pareggio all’ultimo secondo ma la prestazione c’è stata. Questa è l’unica via».

Battaglia. «In settimana abbiamo lavorato bene perché ogni partita è a sé – prosegue -, abbiamo cercato di correggere le cose che sono andate meno bene, che si ripetono soprattutto negli ultimi minuti, quando bisogna tenere alta la concentrazione come in tutto l’arco del match. Purtroppo abbiamo qualche problema tra infortuni e squalifiche, abbiamo la panchina corta e i cambi sono molto importanti in questi momenti. Ma sono certo di una cosa: chi sarà pronto andrà in battaglia, sono molto fiducioso».

Strada. «L’Inter è partita per vincere lo Scudetto – spiega l’allenatore blucerchiato dando un occhio agli avversari -, c’è un netto distacco col Napoli ma rimane tra le squadre più forti. Hanno campioni che possono risolvere la partita anche in una giornata no. I nostri obiettivi sono ben diversi dai loro, ma dobbiamo affrontarli senza paura. Hanno vinto due derby negli ultimi 20-25 giorni, sono in salute; li rispettiamo ma noi abbiamo la nostra strada da fare».

Condizione. Gli ultimi strascichi di calciomercato hanno lasciato in dote una partenza e un arrivo. «Non faccio commenti su chi non c’è più – chiosa Stankovic -. Io prendo l’esempio di Audero e lì metto il punto. Rodríguez invece ha fatto due allenamenti con la squadra: si vede che ha assaggiato alti livelli di calcio mondiale, si deve mettere nella condizione fisica ideale di darci una mano. Abbiamo parlato, è carico e ha grande voglia: vuole dimostrare di non essere di passaggio ma che può davvero essere decisivo».

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