La Sampdoria si fa male da sola, il Palermo ringrazia e continua a sperare
Un gol regalato e un’autorete. Basterebbe il tabellino per capire che Palermo-Sampdoria sia stata decisa sostanzialmente dagli episodi. Più che la voglia di sopravvivenza dei rosanero di Davide Ballardini, sono stati gli errori dei blucerchiati di Vincenzo Montella a condizionare la gara del “Barbera”. Una partita che avrebbe potuto mettere la parola fine sul discorso-salvezza e che invece costringe il Doria a dover ancora attendere la matematica permanenza in Serie A.
Sotto. Dopo il debutto nel finale con la Lazio, lo slovacco Skriniar viene scelto dal primo minuto come centrale sinistro di una difesa che ritrova Ranocchia come centrale; Cassani agisce invece sul centrodestra. In cabina di regia giostra il diffidato Krsticic, frettolosamente ammonito da Mazzoleni e costretto a saltare il derby; ai suoi fianchi Fernando e capitan Soriano. Alvarez, di nuovo titolare, ispira da trequartista e al 10′ pesca in area Quagliarella, la cui girata volante spaventa Sorrentino. Al 17′ è ancora Quaglia ad andare al tiro, stavolta su assist del cursore di destra De Silvestri. Dodô sbuffa dalla parte opposta. Sbuffa anche Montella dalla panchina al minuto 19: Ranocchia cincischia in fase di disimpegno, Gilardino gli soffia la sfera e lancia Vázquez a tu per tu con Viviano, incolpevole sul mancino dell’italo-argentino che porta avanti i padroni di casa. Siamo sotto al primo errore.
Sbocchi. Il Doria reagisce subito: Alvarez spara verso la porta, Sorrentino respinge, De Silvestri ribatte e Cionek salva sulla linea un gol praticamente fatto. Dal corner di Fernando, Soriano sfiora il palo alla destra del portiere rosanero. I blucerchiati si riversano nella metà-campo avversaria ma di sbocchi nemmeno l’ombra. E così, quando al 41′ rialzano la testa i siciliani, Viviano deve respingere con i pugni un tentativo in diagonale di Morganella. Pure Skriniar, un minuto dopo, ci mette del suo per tenere in piedi la baracca, disinnescando una pericolosa incursione di Gilardino che era sfuggito a Ranocchia.
Autogol. Dal tunnel negli spogliatoi non rientra Fernando, acciaccato già in chiusura di primo tempo. Al suo posto Montella inserisce Muriel, ridisegnando la squadra con le due punte. Il Doria, però, non sfonda mai. Al 22′, anzi, rischia di subire il raddoppio da Maresca, maldestro nello sparacchiare in curva una sorta di rigore in movimento. Ballardini richiama Trajkovski per Quaison, Montella sceglie la carta Cassano per Dodô. Il 4-3-1-2 a trazione decisamente anteriore non giova ai blucerchiati, che alla mezzora vengono tenuti a galla da Viviano, bravo a chiudere su Gilardino. L’ultima mossa del mister è Sala per Alvarez. Ma la truppa si smarrisce definitivamente al 40′, quando Cassani, nel tentativo di anticipare Gilardino, trova la nefasta deviazione di Krsticic. Il 2-0 chiude i giochi a favore del Palermo.
Palermo 2
Sampdoria 0
Reti: p.t. 19′ Vázquez; s.t. 40′ Krsticic aut.
Palermo (3-4-2-1): Sorrentino; Cionek, Vitiello, Andelkovic; Rispoli, Hiljemark, Maresca, Morganella; Trajkovski (25′ s.t. Quaison), Vázquez (43′ s.t. Jajalo); Gilardino.
A disposizione: Posavec, Alastra, Goldaniga, Lazaar, Brugman, Chochev, Balogh, Struna, Cristante, Pezzella.
Allenatore: Davide Ballardini.
Sampdoria (3-5-1-1): Viviano; Cassani, Ranocchia, Skriniar; De Silvestri, Fernando (1′ s.t. Muriel), Krsticic, Soriano, Dodô (26′ s.t. Cassano); Alvarez (37′ s.t. Sala); Quagliarella.
A disposizione: Puggioni, Brignoli, Correa, Pereira, Palombo, Christodoulopoulos, Diakité, Silvestre, Calò.
Allenatore: Vincenzo Montella.
Arbitro: Mazzoleni di Bergamo.
Assistenti: Padovan di Conegliano e Di Fiore di Aosta.
Quarto ufficiale: Di Liberatore di Teramo.
Arbitri addizionali: Damato di Barletta e Sacchi di Macerata.
Note: ammoniti al 6′ p.t. Krsticic, al 47′ p.t. Maresca, al 18′ s.t. Muriel, al 32′ s.t. Cassani per gioco scorretto, al 30′ p.t. Dodô e al 38′ s.t. Viviano per proteste; recupero 2′ p.t. e 4′ s.t.; terreno di gioco in buone condizioni.