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Azzurrocerchiati k.o.: l’Italia dura un tempo, a Bruxelles vince il Belgio

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Azzurrocerchiati k.o.: l’Italia dura un tempo, a Bruxelles vince il Belgio

Fu l'”Heysel”, è il “Re Baldovino”. Trent’anni dopo la tragedia della finale di Coppa Campioni tra Juventus e Liverpool, Italia e Belgio si affrontano a Bruxelles in un’amichevole dal clima commosso e commovente. Da brivido gli applausi del pubblico al minuto 39, quando la palla ha improvvisamente smesso di rotolare e sui maxischermi sono passati in sequenza i nomi delle vittime della tremenda notte del 29 maggio 1985.

Undici. Ma torniamo alla cronaca: a partire meglio sul rettangolo verde è la Nazionale di Antonio Conte. Gli azzurri infatti vanno subito avanti con Candreva (3′), decisivo nel tap-in dopo la deviazione aerea di Pellé – scelto come partner di Eder nell’undici di base. È una bella Italia. Non abbastanza però per tenersi stretto il vantaggio: al 13′ difatti Vertonghen stacca più in alto di tutti e buca Buffon. 1-1. Fioccano i gialli e il taccuino dell’arbitro si riempie dei nomi dei cattivi, compreso quello l’attaccante doriano. Il pari, nel frattempo, non si schioda.

Ranking. La ripresa cambia però presto ritmo ed interpreti, con inevitabili conseguenze. Conte richiama Parolo e lancia Soriano (60′), che alla prima palla buona serve il compagno azzurrocerchiato: traversa e delusione. Doppia delusione, anzi, perché al 74′ De Bruyne colpisce sporco e beffa Buffon. Risultato ribaltato. Il c.t. mischia le carte e risparmia ad Eder qualche minuto, giusto in tempo perché dalla panchina l’oriundo veda Batshuayi (83′) siglare il tris. Un gol che conferma l’ottimo stato di forma e la posizione privilegiata nel ranking FIFA del Belgio di Wilmots. Ben diversa la condizione della selezione italiana – tre le cui fila c’era anche Lorenzo De Silvestri, in panchina per tutta la durata della gara -, apparsa a corto di idee e poco brillante.

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