Zenga sfida la Fiorentina capolista: «Aggiungiamo un altro tassello al nostro cammino»
Domenica sotto i riflettori. A Marassi arriva la Fiorentina capolista, una squadra per cui Walter Zenga in conferenza non risparmia i complimenti. Anzi, il mister plaude i viola, senza tuttavia dare la Sampdoria per vinta nel posticipo genovese: «Affrontiamo un’ottima squadra, hanno grandi calciatori e qualità, ma noi possiamo battere chiunque. La Fiorentina è prima con merito. Un vantaggio che abbiano giocato giovedì? Non credo che l’impegno di Europa League possa creare loro problemi».
Specifica. Antivigilia chiacchierata. Troppo chiacchierata. Così il mister si sente di chiarire: «Ma quale caso Cassano? Antonio non ha bisogno di fare tattica, perché lui già conosce tutto. E quindi non ha fatto quella parte, mentre ho voluto dedicare più tempo a Bonazzoli e Rodriguez. Un allenatore deve essere libero di lavorare per il bene della squadra». «Cassano si sta comportando da dieci e lode – dice chiaro e tondo -. Mai si era comportato così in tutta la sua carriera. Sta lavorando benissimo, ma già era successo che a qualcuno venisse risparmiata la parte tattica: oggi Barreto e Palombo non l’hanno fatta. E prima ancora Eder, Silvestre o Viviano. A volte si parla senza sapere».
Cannonieri. Nel botta e risposta della conferenza, Zenga è chiamato a dire la sua su diversi temi: «Il prato del “Ferraris”? Perfetto, il resto è aria fritta. Se mi ha fatto piacere vedere Vialli? Certo, ha detto anche una bella cosa sul mio conto, cioè che non uso la squadra per fare vedere che sono un buon mister. E poi concorda con me sul valore di Eder e Muriel come cannonieri. Scetticismo sulla squadra? Macché, i tifosi vorrebbero solo essere a punteggio pieno e hanno qualche rammarico. Un’altra cosa: sono contento per le convocazioni, anche se il mio obiettivo è far tornare Viviano in Nazionale».