Pari al “Bentegodi”: la Samp scappa con Eder, il Chievo la riprende con Inglese
Sessantaquattro giorni dopo il pareggio di Napoli la Sampdoria torna a fare punti lontano da casa, e già per questo ci sarebbe da essere contenti. Però il segno “x” – come tante altre volte – lascia un pizzico l’amaro in bocca. Sì, perché, per una fetta buona di partita, i ragazzi di Walter Zenga sono sembrati in grado di ritoccare la data dell’ultimo successo esterno (10 maggio 2015, 4-1 a Udine), salvo poi affidarsi ai guantoni di Viviano sull’assalto finale del ChievoVerona. E dunque, facciamo come le formichine che ammucchiano punti – 5 nelle ultime 3 di campionato – e allunghiamo la striscia di risultati utili consecutivi. Ma di svolta non si può parlare appieno.
Parità. La tripla mossa a sorpresa – Soriano in panchina, Ivan nel tridente e Carbonero in mezzo al campo – porta presto i suoi frutti. All’8′, dopo un tentativo di Muriel respinto da Bizzarri, lo stesso Carbonero mette Eder nelle condizioni di non sbagliare e di battere Bizzarri sul primo palo. Il nono centro in campionato del capocannoniere della Serie A – capitano per l’occasione – pare spianare la strada ai blucerchiati, che il primo vero pericolo lo corrono al 24′, quando Inglese spara dalla distanza e coglie l’esterno della rete. Dieci minuti più tardi, però, sfruttando un contropiede micidiale, proprio Inglese riceve da Meggiorini e riporta la contesa in parità.
Punto. Dagli spogliatoi non rientra Ivan ma spunta Palombo; Carbonero scala sulla destra con licenza di offendere. Ad offendere con maggior insistenza è però il Chievo: al 6′ Meggiorini sprinta e serve Castro, che calcia con il destro a botta sicura e trova l’opposizione di Mesbah. Maran si fa espellere da Gavillucci per proteste (11′) e richiama Inglese per Paloschi (18′). Al 20′ Cacciatore sfiora il vantaggio di testa sugli sviluppi di una punizione di Birsa; tre minuti più tardi, dalla parte opposta, è una progressone di Muriel a creare scompiglio in area ma il colombiano viene stoppato da Bizzarri. Colombiano che alla mezzora deve fare posto Soriano. I padroni di casa diminuiscono la pressione, Barreto li spaventa con un destro volante. Per gli ultimi dieci giri d’orologio Zenga si gioca la carta Cassano (per Eder), ma è Viviano – allo scadere – a superarsi su Paloschi per evitare il 2-1. E alla fine è giusto così. Mettiamo da parte i punti che servono, le vittorie lontano da Marassi arriveranno.
ChievoVerona 1
Sampdoria 1
Reti: 8′ Eder, 34′ Inglese.
ChievoVerona (4-3-1-2): Bizzarri; Cacciatore, Dainelli, Gamberini, Gobbi; Castro, Radovanovic, Hetemaj; Birsa (32′ s.t. Pepe); Meggiorini (38′ s.t. N. Rigoni), Inglese (18′ s.t. Paloschi).
A disposizione: Bressan, Seculin, Pinzi, Christiansen, Cesar, Sardo, Pellissier, Mpoku.
Allenatore: Rolando Maran.
Sampdoria (4-3-3): Viviano; Cassani, Silvestre, Zukanovic, Mesbah; Carbonero, Fernando, Barreto; Ivan (1′ s.t. Palombo), Muriel (31′ s.t. Soriano), Eder (37′ s.t. Cassano).
A disposizione: Puggioni, Brignoli, Moisander, Correa, Bonazzoli, Pereira, Regini, De Silvestri, Rocca.
Allenatore: Walter Zenga.
Arbitro: Gavillucci di Latina.
Assistenti: Passeri di Gubbio e Bottegoni di Terni.
Quarto ufficiale: Fiorito di Salerno.
Arbitri addizionali: Banti di Livorno e Pairetto di Nichelino.
Note: espulso al 11′ s.t. Maran per proteste; ammoniti al 38′ p.t. Silvestre, al 41′ p.t. Dainelli, al 14′ s.t. Hetemaj, al 28′ s.t. Cassani per gioco scorretto, al 24′ s.t. Meggiorini per proteste; recupero 0′ p.t. e 3′ s.t.; terreno di gioco in buone condizioni.