Zenga alla Domenica Sportiva: «La mia Sampdoria ha qualità e forza d’animo»
Dopo una bella vittoria, anche un salto a Milano negli studi della Domenica Sportiva. Walter Zenga ha portato un pizzico di blucerchiato nello storico programma di Rai 2, condotto quest’anno da Alessandro Antinelli. «La Sampdoria in estate ha cambiato tanto – comincia in diretta tv il mister -, ci sono diversi giocatori e un allenatore con idee differenti rispetto a chi lo ha preceduto, quindi il nostro processo di amalgama è un po’ più lento rispetto ad altre squadre. Tuttavia questo gruppo ha delle qualità, ha calciatori importanti e una forza d’animo straordinaria».
Continuità. «In Italia non è facile trovare continuità di risultati fuori casa – prosegue l’allenatore doriano – perché più o meno tutte le squadre di fronte al proprio pubblico si trasformano ed hanno più forza. Però, se riusciranno ad avere la convinzione giusta, l’autostima necessaria e quella sfrontatezza che usano in casa anche lontani da Marassi, beh, allora questi ragazzi si divertiranno. Dico ‘si divertiranno’ perché sono i miei calciatori i protagonisti».
Tricolore. «Per lo Scudetto, ad oggi, dico Roma – continua Zenga -. Abbiamo pareggiato a Napoli, al “Ferraris” con l’Inter e battuto la Roma 2-1, ma i giallorossi mi hanno impressionato per qualità ed intensità. I giovani vanno gestiti, noi quest’anno alla Samp ne abbiamo diversi: Pedro Pereira, Bonazzoli, oggi all’esordio, e poi anche Ivan e Correa. Tutti ragazzi di talento, ma che, per ovvi motivi, vivono alti e bassi. Di sicuro un giovane bravo gioca, però in alcune situazioni l’inesperienza si paga».
Social. A proposito di giovani, in molti ormai utilizzano i social network per comunicare e tenersi in contatto tra loro, ma non tutti usano questi nuovi strumenti di comunicazione nella maniera più opportuna. «Si deve intervenire sui ragazzi – illustra al pubblico – per spiegare loro l’importanza di saper dire le cose sui social senza insultare gli altri. Mi è capitato di ricevere insulti da ragazzi molto giovani senza che rispettassero il lavoro e la professionalità che una persona impegna sul campo tutti i giorni, e questo non è accettabile».
Rapporti. «Il dialogo tra allenatore e giocatori è fondamentale – va avanti Zenga, ricordando i tempi vissuti all’Inter con Giovanni Trapattoni e Corrado Orrico -. Il Trap veniva sempre a chiederci come andava, si informava sulle nostre situazioni personali. Ora non succede più, o quantomeno accade raramente, ma a mio avviso è un aspetto importante. Non dico che allora fosse meglio, ma sicuramente è diverso».