A Marassi fa festa la Juve: la Samp si arrende a Vidal, lo Scudetto ai bianconeri
Marassi canta e applaude. Ma a festeggiare non è la Sampdoria di Sinisa Mihajlovic. Ad alzare le braccia al cielo – al termine di 93 minuti assai combattuti – è la Juventus di Massimiliano Allegri, prima squadra capace di espugnare il “Ferraris” blucerchiato in questa stagione e – nella storia bianconera – di conquistare lo Scudetto con quattro giornate d’anticipo sulla chiusura della Serie A.
Sotto. Contro una Juve in formazione-tipo, il mister torna al 4-3-1-2, speculare al modulo ospite. La vera novità di formazione è rappresentata da Rizzo, assente dallo scorso gennaio, in mediana accanto a capitan Palombo. Nei primi dieci d’orologio Soriano e Obiang fanno capire ai bianconeri che non sarà una passeggiata. Il Doria è intenso, tiene testa ai Campioni d’Italia in pectore, la cui strada si mette in discesa all’improvviso, a ridosso della mezzora. Con De Silvestri momentaneamente out per infortunio, l’argentino riconquista fortunosamente palla sulla trequarti e allarga sulla destra per Lichtsteiner, lo svizzero rientra sul sinistro e pesca sul secondo palo la testa del liberissimo Vidal. Viviano è battuto: siamo sotto al primo vero tiro in porta avversario, senza meritarlo affatto. Non al meglio sul piano fisico, Mesbah esce di scena al 35′, sostituito dall’omologo Regini, prima che Soriano sprechi allo scadere una buona opportunità per pareggiare.
Storia. Al 9′ della ripresa – dopo un mancato tap-in di Eto’o su assist di Palombo – Mihajlovic vara il tridente: fuori Rizzo, dentro Bergessio. È la Juve, però, a sfiorare il raddoppio al termine di un’azione corale rifinita da Tévez, sul cui destro potente e angolato Viviano si allunga in angolo. Buffon, dal canto suo, sta a guardare: Bergessio prima calcia alto con il sinistro, poi trova una decisiva deviazione di Bonucci tra sé e il secondo centro in questo campionato. Passata la metà del tempo spazio alla girandola di cambi: Morata prende il posto di Tévez, Duncan quello dell’ammonito – e prossimo squalificato – Obiang, Chiellini quello di Pereyra e Coman quello di Llorente. Sostituzioni che non cambiano l’inerzia di un match con una storia ben precisa. Che parla bianconero e non blucerchiato.
Sampdoria 0
Juventus 1
Reti: p.t. 31′ Vidal.
Sampdoria (4-3-1-2): Viviano; De Silvestri, Silvestre, Romagnoli, Mesbah (35′ p.t. Regini); Rizzo (9′ s.t. Bergessio), Palombo, Obiang; Soriano; Eto’o, Muriel.
A disposizione: Romero, Frison, Duncan, Okaka, Muñoz, Muriel, Coda, Marchionni, Wszolek, Cacciatore.
Allenatore: Sinisa Mihajlovic.
Juventus (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Padoin; Vidal, Marchisio, Sturaro; Pereyra (28′ s.t. Chiellini); Tévez (27′ s.t. Morata), Llorente (3.
A disposizione: Storari, Audero, Rômulo, Ogbonna, Pepe, De Ceglie, Pirlo, Matri, Marrone.
Allenatore: Massimiliano Allegri.
Arbitro: Valeri di Roma 1.
Assistenti: Nicoletti di Macerata e La Rocca di Ercolano.
Quarto ufficiale: Di Fiore di Aosta.
Arbitri addizionali: Giacomelli di Trieste e Fabbri di Ravenna.
Note: ammoniti al 44′ p.t. Obiang, al 16′ s.t. Sturaro, al 38′ s.t. De Silvestri, al 42′ s.t. Soriano e al 45′ s.t. Romagnoli per gioco scorretto; recupero 1′ p.t. e 3′ s.t.; abbonati 18.077 (rateo gara 155.730 euro), paganti 4.006 (incasso netto 122.027 euro); terreno di gioco in pessime condizioni.