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Il presidente Ferrero sul ponte di comando: «Più vicini all’Europa con il marziano Eto’o»

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Il presidente Ferrero sul ponte di comando: «Più vicini all’Europa con il marziano Eto’o»

«Tutti mi avevano detto che avevo preso un vecchio, io sapevo di avere preso un marziano». Il marziano è Samuel Eto’o, l’autore della frase il presidente Massimo Ferrero, oggi più che mai sul ponte di comando di una nave diretta verso l’Europa:  «Ho creduto molto in una vittoria, loro hanno fatto un tiro in porta su palla inattiva e noi lì dobbiamo migliorare. Sono molto felice perché è un punto molto importante per noi, mentre per loro è punitivo: per noi si avvicina l’Europa, mentre per loro si allontana. Se ci avevo fatto la bocca? Chi si accontenta gode. A Firenze più che la sconfitta è stato il campo a non venirci incontro, con qualche episodio poco a favore».

Gioia. Dagli studi televisivi incalzano, Ferrero sta al gioco: «Come andremo in Europa? Non so se andremo col pullman o se ci organizzeremo con l’aereo. Alla fine ho visto i tifosi un po’ sconsolati, bisogna portare le persone allo stadio perché lo sport è gioia». Poi c’è un argomento, quello dell’allenatore, sui cui il patron fa brillantemente melina: «Mihajlovic? Di sicuro non c’è nulla. O meglio di sicuro c’è solo lo svegliarsi la mattina. Mio padre mi ha insegnato che tutti sono utili e nessuno è indispensabile. Sousa? Io non capisco nulla di calcio, non so neanche chi sia questo signore. Ricordiamo che con poco se campa e con niente se more!».

Fortunato. Essendo uno dei volti nuovi della Serie A era difficile aspettarsi una Samp così in alto, ma non per Ferrero: «Se devo essere sincero io ci ho sempre creduto, proprio perché non so nulla di calcio e sono un uomo fortunato. Persino più in su mi sarei aspettato. Cosa si vuole di più della vita? Io non sono mica venuto a contare le formiche o la sabbia di Genova».

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