Viviano fa il supereroe: «Una delle mie parate più importanti. Voglio un futuro blucerchiato»
Niente S sul petto né vista ai raggi x. Nessuno spara-ragnatele nascosto o anello dai superpoteri. Solo guanti, reattività e forza esplosiva. Eppure Emiliano Viviano questa sera è sembrato proprio un supereroe, con un salvataggio finale che ha ben poco di umano: «Nella mia hitlist questa parata è molto in alto. Non era facile, ma sarebbe stato ingiusto perdere così un derby. Anzi, questa parata sarebbe stata ancora più importante se non fossimo stati sul pari, ma sull’1-0 per noi».
Esultanza. «Venivamo da una sconfitta e abbiamo affrontato una squadra in forma – premette il numero 2 -,
quindi questo è un 1-1 che ci va bene. Penso che il pareggio sia il risultato più giusto. Il derby poi è il derby: sono partite che nonostante l’esperienza si sentono sempre». E in due particolari momenti, quelli delle marcature, qualcosa di anomalo, Vivio l’ha fatto trapelare: «Al
momento del gol del Genoa credevo avessero esultato sotto la nostra Gradinata, per questo sono partito verso di loro e mi sono preso il giallo. Ma non era così, me lo ha detto anche il mister, così mi sono scusato subito. Io non mi permettere
mai di fare una così, ci vuole rispetto per i tifosi. Ho giocato in tanti stadi e
penso si debba portare rispetto per i tifosi avversari. Eder? Ero felicissimo, ce l’ho pure al fantacalcio, per cui la gioia era doppia».
Blucerchiato. Ritornando un attimo sul passaggio chiave della partita: pallone tagliato al centro, deviazione aerea di Bertolacci e la manona di Viviano a metterci una pezza, prima della conclusione sballata di Kucka. È così? «All’ultimo secondo è
successo un po’ di tutto – commenta il portiere toscano -, meno male che non abbiamo preso gol. Vogliamo
tornare alla vittoria e cerchiamo di giocarcela con tutti. Tifosi della
Sud? Splendidi, meravigliosi, li ho sempre ammirati anche da tifoso
della Fiorentina. Il mio riscatto? Ho sempre dichiarato che voglio rimanere alla Samp e lo confermo anche questa sera: io voglio essere blucerchiato».