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Il Coda ritrovato: «Mi sono sentito vivo, che bello giocare a Marassi»

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Il Coda ritrovato: «Mi sono sentito vivo, che bello giocare a Marassi»

«Mi sono sentito vivo». Andrea Coda è felice. Lo si vede benissimo, anche quando finita la partita si presenta di fronte a telecamere e taccuini. Via in un sol colpo mesi di panchina e giorni in hotel senza saper decifrare il proprio destino. «Non giocavo da maggio – rivela il difensore -, ho passato momenti non facilissimi a Udine e anche il mio arrivo qui non è stato dei più tranquilli. Ora però sto bene e sono soddisfatto. Certo, a livello fisico posso migliorare, credo
che mi manchi qualcosa per essere al top, ma grazie allo staff e ai
compagni sono convinto di mettermi alla pari al più presto. Qui ho trovato una famiglia e un gruppo molto solido. E questo è
stato fondamentale per il mio inserimento».

Pubblico. «Entrare a freddo non è mai facile – prosegue il numero 25 -, soprattutto per un portiere o un
difensore. Ho sfruttato l’intervallo per scaldarmi e credo sia andata bene. La partita? È normale che in casa, davanti al nostro pubblico che ci spinge forte, si voglia sempre vincere, ma analizzando la gara non è stata affatto facile».

Bravi. A maggior ragione dopo la batosta di Torino. «Subire tanti gol è sempre dura da digerire – spiega Coda – e oggi non era
assolutamente semplice ripartire. Al Sassuolo mancavano quattro pedine importanti ma
si è comunque confermata una squadra molto organizzata. Le cose si sono complicate
andando subito sotto, ma noi siamo stati bravi con Eder a trovare subito il
pareggio. Nel secondo tempo abbiamo avuto le nostre palle gol, purtroppo, però, non
siamo riusciti a sfruttarle».

Spensieratezza. Stadio, Muriel e obiettivi stagionali gli argomenti per concludere. «Sono venuto spesso qui da avversario – dice – e oggi ho avuto la conferma che
lo stadio dà una marcia in più: è stato bello tornare in campo proprio qui. Muriel? Luis è un giocatore
molto importante, direi che ormai è pronto. Io ho sempre scommesso su di lui e sono convinto che ci farà vedere presto le sue
qualità. L’obiettivo? L’esperienza all’Udinese mi ha insegnato che bisogna giocare con spensieratezza e mantenere un
profilo basso per poi vedere, nelle ultime gare, se ci possiamo giocare qualcosa di
importante».

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