La chiosa di Gastaldello: «Siamo soddisfatti. Il 2014? Anno molto positivo»
Tante chiusure, poche sbavature e una vistosa fasciatura sul capo per ricordare il calcio d’altri tempi. Daniele Gastaldello anche oggi non si è risparmiato e nell'ultima gara dell’anno solare – quella che ha portato alla Sampdoria il pareggio con l’Udinese – ha dato il massimo per sé e per la squadra. Alla vigilia si parlava di chiudere il 2014 con una vittoria, ma il pari conquistato in rimonta con i friulani è comunque, a conti fatti, un punto guadagnato. «C'è soddisfazione per la prestazione che abbiamo fatto – racconta il capitano in mixed-zone dopo la gara -. Anche se abbiamo commesso qualche errore di troppo, abbiamo dimostrato di voler vincere questa partita a tutti i costi, dando il massimo e mettendo in campo un gioco a tratti spettacolare. Siamo contenti così perché nel secondo tempo li abbiamo chiusi nella loro metà-campo e ai punti avremmo meritato di vincere».
Bilancio. Risultati alla mano, dopo quelli con Milan e Napoli, questo è il terzo pareggio consecutivo tra le mura amiche, in un campionato che vede la Sampdoria ancora imbattuta in casa. «Se andiamo ad esaminare le partite, possiamo dirci soddisfatti e non abbiamo nulla da recriminare – commenta il centrale -. I punti che abbiamo perso li abbiamo persi fuori casa. Il bilancio del 2014 penso sia molto positivo: un anno fa di questi tempi pensavamo alla salvezza, ora siamo terzi e guardiamo all’Europa».
Impegno. «Ci siamo sempre impegnati al massimo: così facendo i risultati poi arrivano. E se abbiamo 27 punti è solo perché ce li siamo guadagnati», prosegue Gasta di fronte ai giornalisti, che poi gli chiedono un’opinione usl mercato, in particolare su Gabbiadini. «Finora è un nostro compagno ed è nel nostro spogliatoio – taglia corto il numero 28 doriano -. Quel che è certo è che il nostro gruppo è sano e chi arriva viene accolto nel migliore del modi. E che la Samp resterà una squadra competitiva. Il nostro obiettivo è la parte sinistra della classifica e non cambia, penso che ce la possiamo giocare con tutti».