Palombo: «Sono dispiaciuto, non preoccupato: io credo in questo gruppo»
«Gervasoni mi ha detto di tirare la punizione. Dopo sarebbe finito il
primo tempo. Non so se il regolamento dice questo, non so se abbia fatto bene a
fischiare la fine così, proprio mentre Pozzi segnava il 2-0. Di sicuro è tutto un po' strano, sono situazioni particolari». Angelo Palombo prova a spiegare l'argomento del giorno, la mancata assegnazione del raddoppio della Sampdoria. Una situazione negativa – l'ennesima di questo campionato – che ha innescato una seconda frazione totalmente diversa da come ce la saremmo aspettata.
Punto. «Dispiace per come sia andata – racconta il numero 17 -, ma penso che quello di oggi sia un punto guadagnato. Nel complesso abbiamo fatto un'ottima partita, rispetto
ad altre occasioni abbiamo dimostrato carattere e cattiveria agonistica. Poi, come capita spesso, alla prima occasione concessa abbiamo preso gol, peraltro da
calcio d’angolo. Così ci siamo allargati e loro ci sono andati a nozze. Il rigore causato? Sono stato ingenuo, ma pensavo di prendere la palla,
l’avversario sapeva che c’era la mia gamba ed è andato giù. Sono cose su
cui dobbiamo lavorare, perché è lì che si deve fare la
differenza».
Gruppo. «Non guardo la classifica, non dobbiamo guardarla ora – sentenzia il difensore doriano -. Devo essere sincero: prima di oggi
ero preoccupato, dopo oggi non penso che faremo fatica a tirarci fuori. Capisco che i tifosi non siano contenti, noi però dobbiamo metterci
in testa che bisogna ripartire da qui e fare punti per la nostra
salvezza. Io credo in questo gruppo, sono dispiaciuto e non preoccupato».
Strada. Infine Palombo spende buone parole sul compagno Gentsoglou all'esordio e sul nuovo sistema di gioco. «Savvas ha fatto molto bene, è un ragazzo che merita di giocare: in allenamento cerca sempre di migliorarsi e di dare sempre il massimo. Il 3-4-2-1? I moduli ll sceglie Delio Rossi. Sono dell'idea che, se si prende una strada,
bisogna seguire quella senza cambiare troppo. Con questo modulo abbiamo dimostrato che possiamo
offrire buone azioni di attacco, ma c’è un allenatore e deciderà lui cosa è
meglio fare».