Petagna è già carico: «Il derby? Mi auguro di giocare e magari di segnare»
«Sono qui per fare il meglio
possibile, darò il massimo». Andrea Petagna fatica a definire orizzonti e obiettivi. Mentre risponde in chat alle oltre 240 domande arrivate sull'Official Facebook Page, il nuovo numero 37
blucerchiato sembra ancora si sfreghi gli occhi a parlare dei "grandi". «Approdare
alla Sampdoria è un'occasione enorme – dice -. Pazzini me lo ha ripetuto più volte: quella del Doria è
un'ottima piazza. E io aggiungo che qui c'è un pubblico caldo e uno
stadio bellissimo. E che poi la maglia mi ha sempre affascinato».
Ricordi. «Il mio idolo? Balotelli, anche se il Pazzo è di
certo tra quelli a cui più mi ispiro», rivela il diciottenne triestino, a cui il recente passato rossonero gli
ha lasciato oltre ad una manciata di partite con la prima squadra,
anche un po' di bei ricordi. «Entrare in campo in una gara di Champions
come è successo a me – racconta – è un'emozione unica. Fa effetto
pensarci».
Liberazione. Un'emozione, un po' come quella che deve aver provato nel
segnare ad Hart, portiere del City e della nazionale inglese,
nell'ultima Audi Cup, come gli chiedono addirittura dalla Cina, dalla
quale diversi tifosi hanno mandato i propri quesiti tramite Sina e
Tencent: «Beh, sì, anche quello non è stato male. E lì si può parlare di liberazione: in quell'occasione non stavo
giocando bene, ma segnare mi ha caricato e tolto un po' di
un peso. Mi sono sbloccato».
Derby. E a proposito di sbloccarsi, ecco il derby: «In moltissimi mi
hanno chiesto di questa partita e non posso che dire loro che farò tutto
il possibile. Sono già bello carico: mi auguro di giocare e magari di segnare, perché no?».
Mentre qualche amico – il compagno di Milan Bryan Cristante, ma non solo –
interviene in gamba tesa in chat, Andrea dribbla le battute e rilancia:
«Qui mi trovo bene: l'impatto è stato buono. Devo ancora trovare casa,
ma ho già trovato una nuova famiglia. Il mister me lo ha garantito e mi
pare proprio che non si sbagli».