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Il pensiero di Sensibile: «Siamo sereni ma non superficiali»

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Il pensiero di Sensibile: «Siamo sereni ma non superficiali»

«Gli
eccessi non mi piacciono. Non eravamo fenomeni dopo cinque partite come
siamo perfettamente consapevoli oggi del momento complicato. Dobbiamo
essere bravi a non avere paura: siamo sereni ma non superficiali».
Al termine di Doria-Cagliari Pasquale Sensibile si presenta così di
fronte agli operatori dell'informazione. Parole chiare che esplicano
al meglio il pensiero della società.
«Non
ho mai avuto la cultura dell'alibi – ammette il direttore sportivo
blucerchiato -, ma oggi il mister ha dovuto fare scelte obbligate:
quando abbiamo avuto l'intero organico a disposizione, nonostante la
giovane età anagrafica di chi scendeva in campo, abbiamo dimostrato
di essere spigliati».

Arrembaggio.
«Sta
a noi – continua Sensibile – non trasformare questa situazione in un'emergenza.
Oggi più che il poco gioco, dopo aver subìto il gol, ci è stato
fatale il disunirci, l'avere fretta. Fossimo stati più pazienti
avremmo prodotto di più: siamo andati disordinatamente
all'arrembaggio».

Spogliatoio.
«Dopo
la partita – rivela il direttore – ho analizzato con Ferrara l'aspetto
tecnico e tattico. All'interno dello spogliatoio siamo noi i
responsabili dei momenti di euforia e di attenzione. Da domani
inizieremo a pensare all'Inter. C'è chi dice che sarà un miracolo
fare risultato? Beh, lo dicevano anche prima della gara col Milan».

Rosso.
«Maxi
sa che deve dare di più ma non solo lui – conclude -.
In fase di possesso tutta la squadra deve ritrovare la voglia di
attaccare gli spazi. Il saluto finale? Dispiace
che i ragazzi non siano andati sotto la Gradinata a fine partita.
Erano amareggiati ma tutti in buona fede. Gli arbitri? Forse
siamo in rosso con qualche conto arbitrale, ma oggi non c'è nulla da
recriminare, il gol nostro è stato giustamente annullato».

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