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Il bilancio del mister: «Ringrazio i ragazzi per la disponibilità»

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Il bilancio del mister: «Ringrazio i ragazzi per la disponibilità»

Bardonecchia
è ormai alle spalle. Da martedì si tornerà a sudare a Bogliasco
prima di ripartire alla volta dell'Austria e di Bad
Kleinkirchheim. Ciro Ferrara guarda indietro e stila un primo
bilancio del ritiro estivo blucerchiato. «Sono
stati quindici giorni importanti – sostiene il mister -. Personalmente mi
sono trovato benissimo, abbiamo lavorato in un ambiente ideale. Penso
che i ragazzi siano rimasti altrettanto soddisfatti, c'è stato un
bel clima e i tifosi sono intervenuti in massa e con frequenza anche
perché Genova è vicina. Certo, in chiave futura possiamo migliorare
il terreno di gioco, ma per il resto il lavoro è andato senza
intoppi».

Una
nota stonata?

«Direi
i problemi fisici di Juan Antonio, che si porta dietro dalla scorsa
stagione e che stiamo cercando di gestire. Per il resto non ci sono
stati infortuni seri e di questo siamo contenti anche perché ho
potuto lavorare sempre con tutto il gruppo. Per caratteristiche dei
giocatori e per l'organizzazione di gioco il 4-3-3 è il modulo che
mi sembra più adeguato, non lo voglio assolutamente snaturare, ma
non escludo che si possano trovare anche soluzioni diverse».

Come
ha trovato Poli?

«È
un giocatore della Sampdoria e lo considero a tutti gli effetti del
gruppo, poi si vedrà. La società parlerà con lui per cercare di
capire quale sia la sua volontà. Si tratta di un giocatore di
notevole importanza: se resterà con noi, ci saranno da affrontare
dei discorsi tecnici ma anche economici. È arrivato con tanta
voglia, sul lavoro è scrupoloso, ma il mercato è ancora lungo e
proprio per le sue caratteristiche è un tipo di giocatore che può
avere richieste anche da squadre importanti. Staremo a vedere».

In
quindici giorni ha cambiato posizioni ad alcuni dei suoi ragazzi.
Krsticic e Obiang su tutti. Insisterà su queste soluzioni?

«Secondo
me hanno le caratteristiche per coprire quei ruoli. Non mi sono
svegliato la mattina decidendo così, ma ne ho parlato prima con i
diretti interessati. Nenad l'esterno alto lo aveva già fatto in
passato e poi è stata anche una necessità dovuta all'infortunio di
Juan Antonio. Sia lui che Obiang mi hanno dato risposte positive e la
squadra può avere equilibrio anche così».

29_ferraracChe
tipo di squadra sarà la Sampdoria di Ferrara?

«Solidità
ed equilibrio in tutti i settori del campo devono essere le nostre
prerogative. Bisogna che i giocatori si aiutino tra di loro e si
sacrifichino per il proprio compagno. In più abbiamo anche le
qualità tecniche per esprimerci in una determinata maniera, per
impensierire i nostri avversari e per esprimere un calcio che possa
piacere. La mia esperienza da giocatore mi insegna che la cosa
principale di una squadra deve essere la grinta, deve essere il
coraggio. Voglio una squadra tosta, che non molli mai, che dia
battaglia. Sono atteggiamenti che pretendo io, ma che anche i tifosi
vogliono vedere».

È
sempre presto per parlare di obiettivi?

«Il
nostro obiettivo è una salvezza con i minori patemi possibili e che
i tifosi prendano coscienza di questo. È normale che il tifoso abbia
altre aspettative, però bisogna ricordarci da dove veniamo, ovvero
da una stagione difficile e da una promozione conquistata ai playoff.
Il primo traguardo è il mantenimento e il consolidamento della
categoria, poi le stagione successive si vedrà. Di contro, mi sembra
che nessuno fino a questo momento ci abbia chiesto la luna: ci
chiedono il massimo dell'impegno, le vittorie nei derby e mi sembra
che sia il minimo. Anche la gente mi sembra allineata alle
aspettative della società e credo ci siano le premesse per poter
intraprendere questo cammino insieme».

Il
cammino comincerà da San Siro…

«Eh
già, si parte con un bel banco di prova. Ne ho parlato ai ragazzi
venerdì mattina nello spogliatoio: il Milan deve essere per noi uno
stimolo e uno sprone, sarà una bella sfida. In questo momento non
possa sapere chi ci arriverà meglio e neppure se sarebbe stato
meglio affrontarli in un altro momento della stagione. Non esistono
regole in questo campo. A volte càpitano partite che reputi
apparentemente facili e che invece si rivelano molto difficili e
viceversa. A proposito. Vorrei dire una cosa al presidente De
Laurentiis, che peraltro conosco. Che stia tranquillo se all'ultima
giornata di campionato è in programma Sampdoria-Juventus: non sarà
una partita così semplice per i bianconeri…».

Quanto
tenete alla Coppa Italia?

«Tantissimo.
Sarà una trasferta, non sappiamo ancora dove, ma è il nostro primo
obiettivo. Abbiamo ancora venti giorni di tempo per preparare questo
primo appuntamento ufficiale. Vogliamo farci trovare pronti».

Cosa
si aspetta dal mercato?

«Si
sta lavorando su un paio di giocatori, ma si sa che tutto dipende
dalle dinamiche del mercato stesso e per noi anche dalle uscite. In
questo periodo a Bogliasco stanno lavorando tanti giocatori che sono
in attesa di trovare una sistemazione. Non dico che questo sia un
problema, ma sicuramente è un fattore da tenere in considerazione
quando si parla del mercato della Sampdoria».

Da
selezionatore ad allenatore. Se fosse ancora c.t. cosa cambierebbe
nella rosa attuale?

«Ho
sempre avuto e ho sempre in mente che i giocatori che ho a
disposizione sono i migliori e i più bravi. Però bisogna sempre
ragionare a mente fredda, per il bene della Sampdoria. Nel momento in
cui con l’area tecnica si è parlato di rosa e di obiettivi avevo
detto che quelli di cui dispongo mi andavano bene. Però da qui alla
fine del mercato qualcuno dovrà fare un percorso diverso. Si tratta
di valutazioni, anche spiacevoli, che toccherà fare a me e alla
società. In questo momento di fine ritiro vorrei ringraziare ogni
ragazzo per la disponibilità che mi ha dato. In queste due settimane
abbiamo davvero fatto un bel lavoro».

Nella foto Pegaso, l'allenatore blucerchiato Ciro Ferrara.

 

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