Sensibile fa il punto: «Lavoriamo con grande attenzione»
«Siamo
contentissimi. L'esordio a Bardonecchia è stato di buonissimo
profilo. Ringrazio tutte le persone che si sono adoperate affinché
l'organizzazione non subisse intoppi e soprattutto ringrazio
Bardonecchia che ci ha ospitato con tanto affetto».
Dopo i doverosi onori alla cittadina della Val di Susa, Pasquale
Sensibile entra nello specifico della preparazione blucerchiata. «Dal
punto di vista del lavoro – ammette il direttore sportivo – siamo
molto soddisfatti. Il gruppo ha confermato quella cultura del lavoro
e quello spirito di sacrificio costruiti soprattutto negli ultimi sei
mesi della scorsa stagione. I ragazzi si sono ripresentati con lo
stesso piglio, con lo stesso spirito probabilmente agevolati dalla
classica inerzia positiva che ti concede solo un campionato vinto. La
risposta dei ragazzi è stata eccezionale: dal punto di vista
atletico, tecnico e tattico lo staff è riuscito a proporre tutto il
lavoro che era stato pensato».
Il lavoro in entrata e in uscita come procede?
«Purtroppo
continua ad essere un mercato un po' fermo, ma questa situazione non
riguarda la Sampdoria, riguarda mediamente tutte le squadre. È un
momento particolare, all'interno del quale ci stiamo comunque
muovendo con grande attenzione. I dieci-dodici ragazzi che hanno
lavorato in questi giorni a Bogliasco hanno potuto portare la loro
condizione a livelli accettabili nella speranza che, quanto prima,
possa arrivare una chiamata».
Si
sta muovendo qualcosa in questo senso?
«Qualcuno
si è mosso, tipo Signori, su qualcun altro sta prendendo forma
qualche interessamento vedremo quanto concreto, mi riferisco a
Sammarco e parlo dello Spezia e del Chievo. Da qui alla fine anche
qualche altro giocatore potrà trovare sistemazione e questo ci
agevolerebbe in quanto si creerebbe lo spazio di manovra per cercare
di capire se l'organico che ha lavorato qui a Bardonecchia potrà
essere ulteriormente puntellato».
Su
Poli ci sono novità?
«C'è
stata una telefonata interlocutoria, credo che la Juventus avrà
bisogno ancora di quattro-cinque giorni per capire se questa
operazione potrà prendere una forma concreta. Di sicuro è stato
confermato l'interessamento da parte del club bianconero, ma Andrea
Poli è da considerare a tutti gli effetti un giocatore della Samp e
come tale verrà trattato. È un ragazzo giovane che ha fatto un
percorso significativo nella passata stagione, ritagliandosi uno
spazio in un grandissimo club, in una squadra piena di campioni.
L'intoppo, se così vogliamo chiamarlo, è stato legato ad una scelta
che non è dipesa da noi ma da un'altra società. Quindi Andrea è
rientrato qui per fine prestito e adesso vedremo che cosa succede».
Quante
pedine mancano per definire la Sampdoria al completo?
«Dare
un numero è sbagliato perché dicendo due rischieremmo di essere
apposto con una o potremmo renderci conto che ne servono tre o
quattro. Io direi invece che dobbiamo lavorare con grande attenzione
e vorrei mettere in evidenza che dal punto di vista della
collaborazione, dell'allineamento delle idee fra noi e il tecnico,
siamo già a buon punto. Il mister ha le idee molto chiare, avete
visto con quale modulo vuole partire. A noi ha spiegato quali
caratteristiche devono avere gli interpreti di questo modulo e avere
già le idee così chiare in questo momento della stagione credo sia
di buon auspicio».
Il
nome di Estigarribia cosa le suggerisce?
«Estigarribia
è un esterno con caratteristiche prevalentemente offensive, di piede
mancino e su di lui ho dato un gradimento sul piano del profilo.
Avevo tracciato questo identikit perché mi era stata posta la
domanda su di lui, ma non abbiamo mai aperto una trattativa. Oggi
arrivano le voci secondo cui avrebbe accettato le lusinghe del River
Plate, uno dei club più titolati al mondo. Sapevamo di questo
interessamento, sappiamo che nella testa del ragazzo c'è una sorta
di piccolo conflitto fra l'ipotesi di tornare in Sudamerica e quella
di restare in Europa. Vorrei chiarire subito che se Marcelo dovesse
andare al River non sarebbe un obiettivo sfumato perché noi, di
fatto, non abbiamo mai aperto una trattativa».
Quale
reparto ritiene già completo?
«Io
credo che la batteria dei tre centrocampisti dovrebbe essere
sufficientemente ben assortita. Credo che in avanti potremo fare
delle riflessioni sugli esterni offensivi, mentre il pacchetto
arretrato ci presenta diverse opzioni con tanti giocatori duttili:
Costa che può giocare anche esterno e Mustafi che può ricoprire due
ruoli. Riteniamo dunque di essere mediamente soddisfatti su difesa e
centrocampo e casomai andranno integrati gli esterni perché ad oggi
non ce ne sono. In questo momento, al di là del fatto che Juan
Antonio ha dovuto fermarsi e rallentare, si stanno adattando
giocatori come Eder, Krsticic e Corazza che esterni non sono».