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Hai chiuso l'ultima stagione con una
media di un gol a partita nelle ultime 4. Il gol di Varese è
diventato la suoneria dell'estate per i tifosi doriani. Cosa ti
prefiggi per questa stagione?

«L'anno
passato si è concluso in maniera stupenda, ma posso fare un bilancio
di questi tre anni in blucerchiato. Il primo anno è stato
altrettanto straordinario, col raggiungimento del 4° posto. Nella
mia mente ho l'immagine della Gradinata Sud nel secondo tempo della
gara col Palermo, che i tifosi che continuavano a cantare, mentre noi
stavamo retrocedendo in Serie B. Aver riportato la Sampdoria A casa
insieme ai miei compagni mi riempie d'orgoglio. Sono soddisfatto, ma
non appagato, perché ho solo 26 anni e voglio mettermi alla prova,
provando a dare continuità alle mie prestazioni in un campionato
intero di Serie A».

Come ti vedresti in coppia con Maxi Lopez?

«Maxi l'ho visto tante volte da avversario e in televisione e credo che potrei giocare anche al suo fianco. In questo momento il reparto offensivo è composto da ottimi attaccanti, tutti complementari».

Pensando al ritiro dell'anno scorso, che differenze riscontri?
«Questo ritiro è molto più bello, si lavora meglio con maggior serenità, ma siamo consapevoli che la Serie A è ben altra cosa rispetto alla serie B. Questa è la decima preparazione che svolgo a livello professionistico. Ogni anno è diversa, ogni preparatore ha le sue idee e giustamente le porta avanti. Nessuna preparazione è uguale all'altra. Dobbiamo fare tesoro degli errori commessi in passato, perché errare è umano, ma perseverare è diabolico. Siamo consapevoli di aver fatto qualcosa d'importante, ma ora si volta pagina e concentrarci per fare bene nel massimo campionato. Correre, sudare, fare una corsa in più per aiutare il compagno e lavorare con grande umiltà».
Foggia è tornato alla Lazio, ora sei tu a tenere alto l'umore nello spogliatoio?
«Mi piace ridere e scherzare con i compagni, ma in questi giorni la fatica non ci permettere di ridere e scherzare molto. Tuttavia è fondamentale lavorare in questo periodo».
L'onda lunga dell'entusiasmo creato dal ritorno in Serie A si percepisce anche a Bardonecchia in questi primi giorni di ritiro: per voi è uno stimolo a fare meglio?
«L'entusiasmo per la promozione conquistata ci permette di sopportare meglio la fatica, anche se stiamo parlando di fatica sportiva, una fatica che spero di dover sopportare ancora per almeno 10-15 anni. Le vere fatiche sono altre».
Il gruppo è rimasto più o meno invariato rispetto alla passata stagione: può essere un punto di forza in più per affrontare un campionato difficile come la Serie A?
«Il gruppo è rimasto più o meno lo stesso dell'anno scorso e credo che questo sia un buon punto di partenza e anche per i nuovi è facile inserirsi: Corazza, De Silvestri e Maxi Lopez infatti sono stati accolti subito bene e sono entrati in sintonia con noi che eravamo già qui l'anno passato».
Ormai sei uno dei più anziani del gruppo per anni di militanza, ma voci di mercato ti danno per appetibile da altre squadre: come vivi questi rumors?
«Alle voci di mercato ho fatto l'abitudine, ma alla fine sono sempre qua. La mia volontà è sempre stata quello di rimanere qua: in vari momenti mi hanno dato per partente, ma non mi distraggo. Lavoro tranquillamente. Quando arrivai tre anni fa alla Sampdoria, dissi che per me la maglia blucerchiata era un punto di arrivo e farò di tutto per onorare e meritare sempre questa maglia».
Che impressione ti ha fatto il nuovo mister, Ciro Ferrara?

«Impressione ottima, perché è un allenatore che si presenta con una carriera da calciatore alle spalle è importante, così come i componenti del suo staff. Siamo ben felici di seguire le indicazioni del mister, stiamo iniziando a conoscerci e sono certo che continuando a lavorare così potremo toglierci delle soddisfazioni».

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