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Capitan Gasta: «Siamo giovani, possiamo solamente crescere»

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Capitan Gasta: «Siamo giovani, possiamo solamente crescere»

Il
debutto risale ormai al 4 luglio del 2007. Nervi, tanto, troppo tempo
fa. Altro che Baglioni e suoi mille giorni di te e di me. I giorni
blucerchiati di Daniele Gastaldello sono 1.835. Una cifra che parla
da sola e pende tutta a favore del capitano, prontissimo a salpare
verso l'ennesima spedizione, la sesta alla Sampdoria, la prima con la
fascia al braccio fin dal varo dell'ammiraglia. «Cercheremo di
continuare sulla strada che abbiamo intrapresa negli ultimi sei mesi
– attacca Gasta -. Abbiamo dimostrato che ognuno di noi ha dato il
massimo e si è impegnato e per me questo aspetto vale più di
qualsiasi altro».

Pensi
che il salto di categoria si farà sentire?
«Sicuramente
sarà ancora più dura, la Serie A è diversa dalla B, appena sbagli
ti fanno gol e lo sappiamo bene. Noi abbiamo tanti ragazzi che non
hanno mai giocato in questo campionato e troveranno delle difficoltà,
ma devo sapere che noi siamo qui e cercheremo di aiutarli,
confortandoli nel momento dell'errore».

Quale
obiettivo vi ponete?

«Siamo
una squadra giovane e possiamo solamente crescere. Mi sembra
prematuro parlare di obiettivi, prima di tutto direi la salvezza.
L'importante sarà dimostrare impegno e seguire l'allenatore. Se
riuscissimo a fare progressi in questo senso, sono certo che ci
toglieremmo delle grandi soddisfazioni noi e le regaleremmo ai nostri
tifosi».

Sulla
scia di altri capitani, ti senti di dare consigli di mercato alla
dirigenza?

«Non
è il mio compito, il direttore è pagato per questo. Sicuramente ci
confronteremo come abbiamo sempre fatto ma le priorità sono impegno
e programmazione. Qualsiasi giocatore che arriverà lo integreremo
come abbiamo fatto l'anno scorso, cercando di fare gruppo e di fargli
dare quel qualcosa in più. Perché giocare nella Sampdoria deve
essere importante per chiunque, ogni anno me ne accorgo di più. Io
sono orgoglioso di essere il capitano e giocare per questa maglia».

Che
tipo di avversario era il tuo nuovo compagno Maxi López?

«Era
davvero dura marcarlo, stiamo parlando di un grande attaccante, un
giocatore importante che merita di essere qui. La società si è
impegnata tanto per lui e spero faccia molti gol. Di sicuro si
accorgerà che non sarà difficile integrarsi in un gruppo di ragazzi
splendidi».

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