U.C. Sampdoria Sampdoria logo

Beruatto, mister Scudetto: «La vittoria è di tutta la Sampdoria»

News

Beruatto, mister Scudetto: «La vittoria è di tutta la Sampdoria»

«Per
noi raggiungere la Final Eight era già un ottimo risultato,
figuriamoci diventare Campioni d'Italia. È difficile trovare le
parole giuste in questi momenti». Paolo Beruatto non nasconde
l'emozione. La notte è trascorsa serena e non potrebbe essere stato
altrimenti con uno Scudetto cucito sul cuore. Il giorno dopo
l'allenatore degli Allievi Nazionali blucerchiati non sa dove
cominciare per raccontare il festoso epilogo di un'annata
meravigliosa. «Siamo andati oltre le più rosee aspettative –
racconta il tecnico doriano dal ritiro senese -. Siamo stati la sorpresa di questo campionato, abbiamo fatto qualcosa di straordinario
e non possiamo che esserne orgogliosi».

Un
traguardo degli Allievi, peraltro mai raggiunto prima, ma che ha
voluto allargare a tutta la società.

«Esatto,
la vittoria è prima di tutto della Sampdoria. Ringrazio la proprietà
e il direttore Sensibile per avermi dato l'opportunità di poter
lavorare in questo grande club. Perché senza di loro non sarei qui.
E poi c'è un lavoro immenso, di equipe, che va a toccare tutto il
Settore Giovanile e che coinvolge anche la prima squadra. Grazie alle
partitelle infrasettimanali siamo cresciuti molto così come
allenandoci per 10 giorni sull'erba del "Mugnaini"».

20_beruattoChi
si sente di ringraziare arrivato a questo punto?

«Ringrazio
tutti coloro che hanno collaborato con me. Difficile chiamarli
collaboratori perché, sì, il gruppo l'ho allenato io, ma il merito
di questo successo va senz'altro condiviso con loro. Mister Tufano, Re e Greco, Ciccio Pedone, i proff. Giuliani,
Gambaretto e Longoni, i preparatori dei portieri Casaretto e
Grillini, i dirigenti e gli accompagnatori. A tutti va un bravo e un grazie».

Quali sono i segreti alla base di questo Scudetto? Avete puntato su un aspetto specifico?

«Segreti non ce ne sono, l'impostazione di Lupo è stata quella vincente. La sua idea di avere un gruppo ristretto ci ha permesso
di lavorare con estrema attenzione sul singolo, martellandolo sulla tecnica, sulla
tattica, sulla testa. La priorità è sempre stata questa: a volte ci
siamo ritrovati io e Ciccio a lavorare con 12 ragazzi ed è stata la
loro fortuna».

Quanto
c'è del gruppo in questo trionfo tricolore?

«Tanto,
tutto. La vittoria è dei ragazzi, che anche in finale hanno
dimostrato di avere qualità e testa per confrontarsi con squadre
forti come l'Empoli. Hanno messo in campo un carattere indescrivibile
e il carattere non lo compri, o ce l'hai o non ce l'hai. Loro ce
l'hanno. Questa è la dimostrazione della crescita paurosa di questi
mesi e di come lo stile Sampdoria sia sempre forte e attuale anche a
livello comportamentale».

In
più ci hanno rivelato che abbia fatto leva sulla sampdorianità.

«Abbiamo
puntato molto sull'attaccamento ai colori, sul senso d'appartenenza,
sull'amore per la maglia, valori che troppo spesso vengono
accantonati. Leggete i libri, andate su internet, guardate dove
siete capitati e dovete essere onorati di farne parte. Io ai ragazzi
l'ho ripetuto alla nausea: noi siamo la Sampdoria, se giochiamo da
Sampdoria saranno gli altri ad aver paura di noi».

Ora
la Supercoppa col Frosinone, senza alcuna paura.

«Andremo
a giocarcela come abbiamo sempre fatto. È un momento straordinario
per noi, ma i ragazzi sanno perfettamente che si tratta soltanto di
un bellissimo punto di partenza. Ora bisogna andare avanti, per loro,
per la loro crescita e per il futuro di questa società».

Nella foto Pegaso, Paolo Beruatto, allenatore degli Allievi Nazionali blucerchiati Campioni d'Italia.

altre news

Campagna abbonamenti 2024/25