Paulinho riacciuffa Pozzi: col Livorno è soltanto 1-1
Da queste parti la chiamano a föa do Bestento. Tradotto significa che la storia si ripete ciclicamente e non sembra vedere una fine. Storia paradossale, quella da Sampdoria, straniera a casa propria da un anno intero o giù di lì. L'ultimo sorriso interno risale ormai a 80 giorni fa: un'infinità. Sono lontani i tempi in cui Marassi faceva tremare le gambe a qualsiasi avversario ci mettesse piede: ora, agli avversari che passano per questi quattro torrioni, i piedi diventano prodigiosamente più buoni. Prendete l'esempio del Livorno, squadra onesta, di faticatori e portatori d'acqua, capace di mettere prima i blucerchiati in seria difficoltà e poi di strappare un punto prezioso, peraltro in rimonta, smorzando le ali alle speranze di rincorsa blucerchiata rinfocolate nella bassa padovana.
Imbrigliati. Con la sola
eccezione di capitan Palombo (al posto dell'infortunato Padalino), mister Iachini conferma in toto l'undici esterofilo dell'"Euganeo". La
partenza, però, tradisce le attese, non ricalcando affatto quella di
una settimana fa. Merito, soprattutto, del 4-4-2 di Madonna, capace
di coprire ogni zolla, di concedere nulla e di ripartire con
freschezza. Il Doria è imbrigliato. Bertani al 22' si lamenta per un
contatto dubbio in area amaranto; Piccolo qualche istante più tardi
tenta l'eurogol con un siluro mancino dai 30 metri e non ci va troppo
lontano. Poco prima della mezzora Romero ci mette i pugni su
Lambrughi, innescato in area da Schiattarella.
Angolino. Se li vede
arrivare davanti con innata naturalezza, el Chiquito, che blocca coi
piedi la fuga di Dionisi. Dietro si rischia troppo, il Livorno spreca
a volontà. Pozzi avrebbe allo scadere la palla del contrappasso, ma
calcia su Bardi un assist al bacio – involontario – di Knezevic. Poco
male, a posteriori, perché ci mette 600 secondi Nick per farsi
perdonare. Obiang lo pesca solo soletto, lui si gira e manda
all'angolino basso opposto l'ottavo centro di questa stagione.
Schiattarella stecca l'immediato pari, anticipando i primi cambi di
serata. Iachini mette Laczkó
(per Krsticic), Madonna si gioca la carta Bernacci (per Piccolo).
Peccato.
Il gol ha un effetto positivo sui blucerchiati. Macina e cresce la
Samp, vicina al raddoppio ancora con Pozzi, scatenato al 28': il
centravanti romagnolo lascia sul posto Bernardini e spacca la traversa
a Bardi battuto. Un gran peccato. Ancora più grosso, al minuto 36',
quando Paulinho si ricorda di avere passaporto brasiliano e pennella l'1-1
sotto l'incrocio, dove lo slancio di Romero non arriva. Tra gli ingressi di
Foggia e Piovaccari, Bertani in mischia trova il palo sulla propria
strada. Ennesima cartolina di un "Ferraris" che resta stregato.
Sampdoria 1
Livorno 1
Reti: s.t. 10' Pozzi, 36'
Paulinho.
Sampdoria (4-3-1-2):
Romero; Berardi, Gastaldello, Rossini, Castellini; Palombo, Obiang,
Krsticic (24' s.t. Laczkó);
Antonio (40' s.t. Foggia); Bertani (42' s.t. Piovaccari), Pozzi.
A disposizione: Da Costa,
Costa, Soriano, Rispoli.
Allenatore: Giuseppe
Iachini.
Livorno (4-4-2): Bardi;
Salviato, Bernardini, Knezevic, Lambrughi; Piccolo (27' s.t.
Bernacci), Filkor, Luci, Schiattarella (40' s.t. Belingheri); Dionisi
(42' s.t. Siligardi), Paulinho.
A disposizione: Mazzoni,
Miglionico, Meola, Remedi.
Allenatore: Armando
Madonna.
Arbitro: Nasca di Bari.
Assistenti: Iori di Reggio
Emilia e Tegoni di Milano.
Quarto ufficiale: Gallione
di Alessandria.
Note: ammoniti al 13' s.t.
Berardi, al 38' s.t. Obiang per gioco scorretto, al 36' s.t.
Gastaldello e Bernacci per comportamento non regolamentare; recupero
1' p.t. e 5' s.t.; abbonati 17.044, paganti 2.856; terreno di gioco
in non perfette condizioni.
Nella foto Pegaso, Bertani prova ad evitare il tackle di Knezevic.