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Cavasin vuole i tre punti: «Abbiamo ancora fame»

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Cavasin vuole i tre punti: «Abbiamo ancora fame»

Dal ritiro di Novi Ligure, il tecnico blucerchiato spiega i suoi propositi anti-Brescia: «Sarà un’altra sfida da dentro o fuori. La formazione? Un ballottaggio in due ruoli, a centrocampo e in attacco, ci sarà fino a domenica».

30_cavasinNuvole nere, lampi e tuoni a minacciare acquazzoni e una manciata di gradi in meno rispetto a Bogliasco. L’accoglienza climatica che Novi Ligure ha riservato alla Sampdoria non è stata delle migliori. Decisamente di altro tenore quella a livello di calore e di passione. A confermarlo, dal ritiro piemontese scelto per trascorrere vigilia e antivigilia della sfida-salvezza col Brescia, mister Alberto Cavasin. «Ieri sera un gruppo di giovani tifosi ha aspettato il nostro arrivo sotto la pioggia – racconta il tecnico blucerchiato a margine dell’incontro con la stampa nella pancia dello stadio novese "Costante Girardengo" -; ci hanno attesi cantando e sventolando bandiere, prima e dopo cena sono stati nella hall del nostro hotel e ci hanno fatto sentire il loro affetto. Questo sostegno fa bene allo spirito: lo sentiamo come un impegno verso la nostra tifoseria e la nostra società. Questa sera arriverà anche il nostro presidente, tutti ci spingono e a spingere si fa gol».

Dopo essersi sbloccati a Bari, bisogna proseguire su questa strada e fare gol domenica a Marassi contro una squadra che non può lasciarla indifferente sul piano affettivo.
«A Brescia ho vissuto trascorsi belli e piacevoli, questo è fuori di dubbio, però vi posso assicurare che al passato, oggi, non penso affatto. Penso soltanto all’importanza e al valore della partita, una partita decisiva».

Può essere la partita della vita?
«Dalla settimana scorsa, ogni partita può determinare l’esito finale del nostro campionato. Contro il Bari bisognava vincere per continuare a sperare; contro il Brescia sarà un’altra sfida da dentro o fuori, sfida fondamentale per il nostro immediato futuro. La stiamo vivendo così e ne conosciamo perfettamente il valore».

La squadra come sul piano fisico?
«Abbiamo i nostri infortunati e squalificati, però ancora adesso posso contare su 18 elementi validi che avevamo all’inizio della settimana visto che non ci sono stati contrattempi. La condizione atletica non è un problema: la partita la viviamo con intensità non solo emotiva e caratteriale come all’inizio della mia esperienza qui, ma anche dal punto di vista fisico. Direi che anche su questo piano siamo pronti per il rush finale».

E sul piano mentale? Il ritorno ai tre punti ha giovato all’autostima del gruppo?
«Penso che il gruppo abbia già dimostrato di essere libero mentalmente anche quando non arrivavano i risultati. Oggi abbiamo una squadra che saprà vivere il campo nel modo giusto e dimostrare di essere da Serie A. La vittoria del "San Nicola" non ci ha portato serenità in più, quella l’avevamo anche prima, forse ci ha dato più sicurezza e convinzione per andare a vivere di slancio queste ultime partite. Le vivremo senza appagamenti perché abbiamo ancora fame, siamo dentro la situazione, siamo sul pezzo e sappiamo che la corsa è ancora in salita».

Ha già in testa la formazione da opporre alle rondinelle?
«Qualcosa cambieremo, non è pretattica ma non mi va di entrare oggi nei particolari. Un ballottaggio in due ruoli, a centrocampo e in attacco, ci sarà fino a domenica».

E il Brescia come se lo immagina? Sono all’ultima spiaggia e presumibilmente si sbilanceranno…
«Ho visto come gioca il Brescia, non speculano e non fanno conti. Verranno a Genova e finché potranno attaccheranno, come ha fatto fin dall’inizio nella partita Genoa. Hanno preso una traversa, hanno costruito diverse occasioni e mantenuto il possesso palla, poi hanno preso gol e si sono disuniti. Sia in casa sia fuori sono una squadra votata a un determinato tipo di atteggiamento, penso ad esempio a come avevano giocato a Torino con la Juventus. Però penso che nemmeno da parte nostra ci saranno calcoli: vedremo due squadre che vorranno imporsi fin da subito».

Il fattore-campo potrà essere finalmente determinante?
«Giocare in casa resta nettamente un vantaggio. Sabato scorso abbiamo sfatato tanti tabù in trasferta e domenica abbiamo l’opportunità di invertire un trend casalingo particolarmente negativo. Delle ultime quattro tre le giocheremo a Marassi e per noi dovrà essere un vantaggio, sarà l’arma in più. Le prestazioni con Parma e Lecce le avevamo fatte, ora è arrivato il momento di portare a casa punti: questa è una partita da vincere».

Nella foto Pegaso, mister Cavasin a Novi Ligure firma un autografo un giovane tifoso.

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