Decide Zaccardo: il Parma sbanca il “Ferraris”
Un gol di testa del difensore condanna la Sampdoria all'ennesima sconfitta casalinga, la quarta consecutiva. Pesa come un macigno un rigore fallito da Maccarone. E la classifica fa sempre più paura.
Si
era cominciato con le bandiere delle due squadre che sventolavano
insieme nel limpido pomeriggio dell'ultimo giorno d'inverno. Alla
fine, a sventolare, sono solo quelle del Parma, che di Marassi ha
fatto terra di conquista. Basta Zaccardo, ai gialloblù, per
tornarsene in Emilia con un sorriso a trentadue denti, o meglio a
trentadue punti, uno in più – ad oggi – rispetto alla derelitta
Sampdoria di questi tempi. Tempi cupi, tempi duri, tempi che non
sembrano voler finire. Non si segna – nemmeno dagli undici metri! -,
si gioca poco e male, si perde in casa per la quarta volta consecutiva e la
classifica mette davvero paura. È inverno pieno, altro che
Primavera. E allora benedetta la sosta, forse, in questo momento,
situazione intricata e complicata, che nemmeno l'avvento di Cavasin
ha portato all'agognata svolta.
Cambi.
Il mister l'aveva detto alla vigilia che qualcosa avrebbe potuto
cambiare, e, in effetti, qualcosa a cambia. Intanto torna la difesa a
quattro: Zauri a destra, Volta e capitan Gastaldello centrali,
Martínez va a sinistra, a duellare in velocità con Giovinco. A
centrocampo avanza Ziegler, dalla parte opposta c'è Mannini, in
mezzo la coppia Dessena-Poli. L'attacco resta quello di Catania:
Maccarone fa sportellate sorretto da Guberti. La partita del
fantasista sardo, però, toccato duro nelle battute iniziali, finisce
dopo soli 20 minuti. Al suo posto entra Macheda. Ma di azioni nemmeno
l'ombra. Il primo brivido sulla schiena di Curci scorre al 22':
corner di Giovinco, testa di Paletta, fuori. L'epilogo è lo stesso
per una girata di Amauri sempre da calcio piazzato del piccolo di
scuola Juve. Altro fuori.
Salire.
Cavasin urla, si sbraccia, si toglie la felpa e resta in una polo blu
troppo simile alla maglia dei suoi ragazzi. Con la nuova mise
suggerita dal quarto uomo Banti – pettorina arancio fosforescente -,
il tecnico trevigiano spinge i suoi a salire: il primo tiro arriva al
35' e porta la firma di Mannini. Alto sopra la traversa protetta da
Mirante. Poi è Gobbi a impensierire Curci, l'85 si allunga e Gasta
libera, qualche istante prima che Marino tolga per Candreva il
fischiatissimo e acciaccato Palladino. Il finale di tempo è del
Doria: l'occasione migliore, dopo un bello scambio con Maccarone,
capita sui piedi di Macheda al 42', ma sul più bello Kiko viene
anticipato da Gobbi. Passano due minuti e ancora Kiko, servito da
Ziegler, manca l'appuntamento con la conclusione. Non si segna, ma
almeno ci si va vicino.
Spettri.
Trentasette secondi di ripresa e la Samp si conferma sotto la Sud.
Poli punta l'incrocio e spara col mancino di controbalzo. Il primo
gol in blucerchiato è, ancora una volta, rimandato. Cavasin torna
alla felpa della tuta, Mannini la butta in mezzo dalla sinistra,
Zaccardo la tocca ma la palla finisce fuori. Finisce dentro, su
capovolgimento di fronte e su cross di Gobbi, il colpo di testa dello
stesso Zaccardo. Al 20', Martínez scivola, il difensore dei ducali
stacca indisturbato e batte Curci per lo 0-1 parmigiano. Su Marassi
splende il sole, ma torna la notte, quella più nera. Aleggiano ansie
e spettri. Cavasin toglie Poli e mette Biabiany.
Paura.
La iella non sembra abbandonare i blucerchiati quando Dessena devia a
botta sicura un corner di Ziegler e Mirante ci arriva, non si sa
come, ma ci arriva. Poi, però, ci mettiamo del nostro. 27': Valeri vede
fallo in area gialloblù, le proteste degli ospiti non lo smuovono e
dal dischetto si presenta Maccarone. Il suo destro rabbioso supera la
traversa. E di molto. Un'autentica disdetta e la Sud diventa di
ghiaccio. Maccarone esce per Koman, Marino si copre con Modesto.
Ziegler ci prova due volte dalla distanza. Dzemaili viene espulso.
Tutto inutile, resta una tremenda paura.
Sampdoria
0
Parma
1
Reti:
20' s.t. Zaccardo.
Sampdoria
(4-4-1-1): Curci; Zauri, Volta,
Gastaldello, Martínez;
Mannini, Dessena, Poli (24' s.t. Biabiany), Ziegler; Guberti (20'
p.t. Macheda); Maccarone (34' s.t. Koman). A disposizione: Da Costa,
Lucchini, Laczkó,
Padalino. Allenatore: Alberto Cavasin.
Parma
(3-4-2-1): Mirante; Zaccardo, Paletta, Pisano; Valiani, Dzemaili,
Morrone, Gobbi; Palladino (36' p.t. Candreva), Giovinco (37' s.t.
Modesto); Amauri. A disposizione: Pavarini, Felstcher, Crespo, Paci,
Bojinov. Allenatore: Pasquale Marino.
Arbitro:
Valeri di Roma 2.
Assistenti:
Romagnoli e Nicoletti di Macerata.
Quarto
ufficiale: Banti di Livorno.
Note:
espulso al 47' s.t. Dzemail per doppia ammonizione; ammoniti al 27'
p.t. Amauri, al 40' p.t. Giovinco, al 43' p.t. Zauri, al 10' s.t.
Poli, al 31' s.t. Dessena, al 37' s.t. Valiani e al 46' s.t. Volta
per gioco scorretto, al 28' s.t. Dzemaili per proteste; recupero 1' p.t. e 3' s.t.; abbonati 18.543,
paganti 3.502; terreno di gioco in non perfette condizioni.
Nella foto Pegaso, Zaccardo e Maccarone, gli uomini partita nel bene e nel male.