Notte fonda a mezzogiorno, il Doria affonda col Cesena
Dallo scontro-salvezza di Marassi i blucerchiati escono con un 3-2 sul groppone: al tris bianconero a cavallo tra primo e secondo tempo firmato da Parolo e Giaccherini (doppietta) rispondono Volta e Maccarone su rigore.
Notte fonda a mezzogiorno. Un paradosso ma è così. Nulla sembra impossibile per questa Sampdoria che il sole splendente su Marassi riesce a renderlo tenebra e la partita contro il Cesena, quella da vincere a tutti i costi, finisce per perderla e pure male. Lo scontro-salvezza dell'ora di pranzo finisce per 3-2 in favore dei bianconeri di Ficcadenti: squadra vuota, zero punti, tre in più a una diretta concorrente, Palombo e Lucchini infortunati, Gastaldello squalificato in vista di Catania, critiche, fischi e contestazioni. Peggio di così per la banda di mister Di Carlo non poteva proprio andare. Traballa tutto, non ci sono più certezze e si rischia grosso. Per davvero. La settima sconfitta casalinga in stagione – la terza di fila – è di sicuro la più indigesta, la più difficile da mandare giù.
Scompiglio. Eppure l'approccio sembra positivo. Corti, rapidi, aggressivi. Sembra facile e invece non lo è. Al 12' Palombo alza la testa e manda a Biabiany un invito a nozze col primo gol in blucerchiato. Joe scatta, Antonioli esce tempestivo e, in due tempi, si oppone in corner al francesino. Dalla bandierina origina il contropiede cesenate, che si perde sul cross basso di Jimenez. L'arma prediletta degli ospiti in maglia bianca è per l'appunto l'azione di rimessa. Per due volte nel giro di un minuto Giaccherini crea scompiglio dalle parti di Ziegler: il piccolo esterno preferito a Rosina sciupa entrambe le occasioni.
Capolinea. Quella più grossa, però, capita ancora sui piedi di Biabiany. Siamo alla mezzora, Maccarone dalla sinistra va sul fondo, la tocca per il 27 ma il capolinea, anziché alle spalle di Antonioli, la palla lo trova nella Sud. Il capolinea della partita di capitan Palombo arriva al minuto 37. Una botta al costato costringe Angelo ad alzare bandiera bianca e Di Carlo al cambio con Koman. In cabina di regia va Dessena, mezzo sinistro diventa proprio l'ungherese. Il ritmo cala, il Doria cala, anzi sparisce. E il Cesena ne approfitta, sfruttando le enormi lacune blucerchiate.
Buio. Parolo, sul finire del primo tempo, la mette là, dove Curci non può arrivare. 0-1. Giaccherini a inizio ripresa fulmina tutti e ne fa due, tanti quanti ne aveva segnati in A in carriera. 0-3, speranze affossate. Quando rientri dal tunnel e anziché reagire subisci, quando nel pallone vanno due come Lucchini e Gasta capisci che è già il momento di voltare pagina. Quando Macheda fallisce una testata facile facile al 27' pensi al buio più totale. Poi Antonioli regala all'ex Volta la gioia amara del primo centro doriano e, nel recupero, Maccarone fa 2-3 su rigore. Due fiammiferi nell'abisso più nero. Ora riaccendere la luce non è soltanto necessario, è vitale.
Sampdoria 2
Cesena 3
Reti: 43' p.t. Parolo, 1' e 3' s.t. Giaccherini, 37' s.t. Volta, 47' s.t. Maccarone rig.
Sampdoria (4-3-2-1): Curci; Zauri, Gastaldello, Lucchini (1' s.t. Volta), Ziegler; Mannini, Palombo (37' p.t. Koman), Dessena; Biabiany, Guberti (15' s.t. Macheda); Maccarone. A disposizione: Da Costa, Laczkó, Padalino, Martínez. Allenatore: Domenico Di Carlo.
Cesena (4-3-2-1): Antonioli; Santon, Pellegrino (9' s.t. Benalouane), Von Bergen, Lauro; Caserta, Colucci, Parolo; Giaccherini (44' s.t. Piangerelli), Jimenez; Malonga (27' s.t. Rosina). A disposizione: Calderoni, Appiah, Dellafiore, Ferri. Allenatore: Massimo Ficcadenti.
Arbitro: Pierpaoli di Firenze.
Assistenti: Di Fiore di Aosta e Altomare di Molfetta.
Quarto ufficiale: Doveri di Roma 1.
Note: ammoniti al 34' p.t. Von Bergen, al 35' p.t. Gastaldello, al 38' p.t. Lauro, al 41' s.t. Macheda e al 48' s.t. Caserta per gioco scorretto, al 2' s.t. Giaccherini per comportamento non regolamentare; recupero 3' p.t. e 4' s.t.; abbonati 18.543; terreno di gioco in non perfette condizioni.
Nella foto Pegaso, l'esultanza cesenate al gol di Parolo, la disperazione doriana.