Sneijder ed Eto’o firmano la beffa: Doria k.o. immeritato
Non bastano cuore, tecnica e intensità: i blucerchiati di Di Carlo sbattono contro il palo (di Poli) e alcune decisioni arbitrali; i nerazzurri di Leonardo ne approfittano con il letale uno-due negli ultimi 20 minuti.
Questa maledetta notte dovrà pur finire. Notte fonda di risultati, è vero. Non sul piano del gioco, del cuore, dell'intensità, questa sera anche della tecnica. È un dato di fatto: contro la grande Inter, la Sampdoria non meritava la sconfitta. Addirittura il pareggio le sarebbe stato stretto. E invece, quest'anno, dice così. Dice che crei ma non segni, dice che gli altri ti fanno male appena gliene concedi l'opportunità, dice che nemmeno le decisioni arbitrali si rivelano lineari nella loro interpretazione. Dice male, inutile nasconderlo. E allora comprendi che urge tornarci, ai tre punti, prima possibile. Perché la classifica non può lasciare sereni, perché dietro non frenano – anzi -, e domenica prossima contro il Cesena esiste un solo risultato. Guardiamo avanti. Vorremmo già dimenticarla questa gelida serata marassina; ma il passo indietro è d'obbligo.
Tattica e pre. Dopo i saluti al caro nemico Pazzo – applaudito nel riscaldamento dall'intero "Ferraris" -, comincia la battaglia. Una battaglia a colpi di tattica e pretattica. Di Carlo ripropone il modulo fiorentino: difesa a tre, mediana a cinque, Guberti alle spalle dell'unica punta Maccarone e l'altro illustre ex di serata, Joe Biabiany, relegato in panchina. Leonardo risponde recuperando Ranocchia, dirottando Chivu sulla sinistra e avanzando capitan Zanetti sulla linea dei centrocampisti. Ne viene fuori una sfida bloccata, retroguardie accorte, zero sbocchi. Tant'è che le scaramucce iniziali arrivano da calci piazzati.
Piazzati. Gastaldello svetta al 4', Julio Cesar blocca; Ranocchia anticipa tutti al 9', alto sopra la traversa. Sneijder ci prova al quarto d'ora da buona posizione ma Curci vola plastico. La prima azione degna, con relativa conclusione, è di marca blucerchiata: Guberti sguscia tra le linee, pesca Maccarone che s'allarga e trova la porta, purtroppo debolmente. La prima fiammata al 28', ancora da corner. Stavolta è Lucchini a elevarsi tra una selva di teste e gambe, la difesa interista respinge e lo fa ancora per altre due volte sui tentativi a testa bassa di Dessena e Big Mac. Poi la palla capita sui piedi di Mannini, che sprinta con Eto'o, mangia la fascia e spara verso l'area gremita. Non si passa.
Palo. Ma la Samp c'è. Guberti sembra imprendibile anche per il razzente Nagatomo, l'invito per Big Mac al minuto 35 è di quelli appetitosi ma all'appuntamento il calvo 32 giunge con un soffio di ritardo. Tre giri d'orologio più tardi tocca a Ziegler fallire l'impatto col possibile vantaggio, stretto nella morsa di Ranocchia e Nagatomo. Il mancino dello svizzero viene disinnescato. Il Doria non si abbatte, ci mette tutto quello che ha e i pluricampioni li tiene là. E meriterebbe di passare quando il tocco di fioretto di Poli, assistito alla grande da Guberti, termina la corsa sul palo esterno. Termina anche il primo tempo: più blucerchiato che nerazzurro anche se Eto'o si perde allo scadere a tu per tu con Curci.
Sonni. Al momento di ripartire pare non sia cambiato nulla perché passa un nulla e Dessena, dall'angolo di Ziegler, stacca senza la mira appropriata. Spazi Pazzini e soci non ne trovano quasi. Al 15' Sneijder fa capire che sonni tranquilli non se ne possono dormire a prescindere. E non li possono dormire nemmeno gli altri: al 17' Palombo mette Maccarone nelle condizioni ideali per bucare Julio Cesar, il brasiliano però non abdica e Big, se li avesse, si metterebbe le mani nei capelli. La frustrazione nerazzurra sta tutta in una reazione scomposta di Lucio sullo stesso Maccarone, che Gervasoni reputa soltanto da giallo. L'arbitro mantovano reputa pure fallo un contrasto tra il Pazzo e Gastaldello. Giallo per il centrale e destro letale.
Notte. Il destro è di Sneijder, Curci capitola. 0-1 non immeritato, di più. E con tanto di zampino del buon Gerva che non dà il tempo ai doriani di sistemare la barriera. Sotto, Di Carlo mette Biabiany. Sneijder ritenta e stavolta becca il legno. Chivu sbilancia nettamente Mannini in piena area ospite tra l'indifferenza della quaterna arbitrale. In campo va anche Koman per lo stremato Guberti. Poi è la volta di Mariga (per Pazzini) e Macheda (per Poli). Kiko reclama subito un fallo dal limite, Curci si allunga due volte su Eto'o prima di arrendersi per la seconda volta. Applausi comunque, si guarda già oltre. Ché questa maledetta notte dovrà pur finire.
Sampdoria 0
Inter 2
Reti: 28' s.t. Sneijder, 49' s.t. Eto'o.
Sampdoria (3-5-1-1): Curci; Volta, Gastaldello, Lucchini; Mannini, Dessena (32' s.t. Biabiany), Palombo, Poli (43' s.t. Macheda) Ziegler; Guberti (39' s.t. Koman); Maccarone. A disposizione: Da Costa, Zauri, Laczkó, Martínez. Allenatore: Domenico Di Carlo.
Inter (4-3-1-2): Julio Cesar; Nagatomo, Lucio, Ranocchia, Chivu; Kharja (17' s.t. Pandev), Stankovic, J. Zanetti; Sneijder; Pazzini (43' s.t. Mariga), Eto'o. A disposizione: Castellazzi, Thiago Motta, Obi, Materazzi, Coutinho. Allenatore: Leonardo.
Arbitro: Gervasoni di Mantova.
Assistenti: Ghiandai di Arezzo e Giordano di Caltanissetta.
Quarto ufficiale: Rizzoli di Bologna.
Note: ammoniti al 26' s.t. Lucio, al 34' s.t. Volta, al 36' s.t. Poli, al 45' s.t. Chivu per gioco scorretto, al 27' s.t. Gastaldello per proteste; recupero 1' p.t. e 4' s.t.; abbonati 18.543, paganti 5.874; terreno di gioco in non perfette condizioni.
Nella foto Pegaso, un contrasto a centrocampo tra il blucerchiato Dessena e il nerazzurro Kharja.