U.C. Sampdoria Sampdoria logo

Thriller a Lecce ma un triplo Pazzo stende i salentini

News

Thriller a Lecce ma un triplo Pazzo stende i salentini

Al "Via del Mare" succede di tutto: Sampdoria avanti 2-0 all'intervallo grazie al proprio bomber, che segna il definitivo 3-2 nel finale dopo che, in dieci, i giallorossi avevano pareggiato con Di Michele e Diamoutene.

21_pazzini-lecceUna partita da pazzi, nel segno del Pazzo. È sua, di Giampaolo Pazzini – e non potrebbe essere altrimenti -, la copertina di questo Lecce-Sampdoria in versione thriller psicologico. Una partita giocata sul filo dei nervi e degli umori, virtualmente chiusa al 40' del primo tempo, colpevolmente riaperta nella ripresa e cinicamente vinta proprio sul filo del rasoio. Dal 2-0 al 2-2 con l'uomo in più, al 2-3: il pomeriggio del "Via del Mare" è una taranta di emozioni, che alla fine vede premiati i blucerchiati di mister Di Carlo, tornati a bucare la porta avversaria e a far bottino pieno grazie alla ritrovata vena del proprio bomber. Cinico e spietato più che mai, il Pazzo, nel segnare la sua prima tripletta – destro preciso, penalty perfetto e destro potentissimo – nel massimo campionato e a fare dei salentini la sua vittima preferita in carriera.

Avanti. Primo affondo, Doria avanti: Poli, in versione vice-Palombo, manda Ziegler in profondità, palla in mezzo dove Pazzini approfitta di un pasticciaccio tra Fabiano e Rosati, destro in girata e 1-0. La rabbia giallorossa esplode qualche minuto dopo: Chevanton spaventa Curci con un gran destro di poco alto. Spavento anche per Ziegler: l'impatto della sua tempia destra con la nuca di Jeda è vigoroso, per un attimo si pensa al cambio ma lo svizzero rientra, fasciato di bianco. Contratti e timorosi, i blucerchiati in maglia bianca non ripartono, non salgono ma si difendono con ordine; il Lecce, allora, ci prova con Bertolacci dalla distanza, Curci vola. Vola anche Pazzini in area salentina, Mesbah lo ostacola vistosamente, secondo Gava niente rigore.

Spietati. Quando attacca, la Samp dimostra di poter colpire. Poco dopo la mezzora, prima Marilungo poi Pazzini mancano la zampata del raddoppio. Poi il black-out leccese: Chevanton – che si lamentava con animo per un presunto fallo di mano di Gastaldello sull'azione precedente – si fa tutto il campo per andare a scalciare l'ex di turno Marilungo, per Gava è rosso diretto. L'uruguayano dà di matto lanciando la maglia verso il direttore di gara, che un minuto più tardi deve ancora intervenire per il dispiacere di De Canio. Grossmüller stende ingenuamente Marilungo appena dentro i 16 metri: rigore netto, trasformato in modo impeccabile dal killer instinct del Pazzo.

Pericoli. Ampie praterie e uomo in più. Le premesse di una ripresa tranquilla ci sono tutte, bisogna chiuderla però e il Doria non la chiude. Guberti ci va vicino al 13', Rosati si allunga. Poi Di Michele prova a riaccendere le speranze nel giro di pochi istanti, fa ammonire Cacciatore in contropiede e costringe Curci alla paratona. I pericoli non mancano e gli abbacchiati padroni di casa prendono coraggio. Al 18', l'estremo dei Castelli Romani rischia su colpo di testa di Fabiano: la sfera gli sfugge ma – per fortuna – la ritrova proprio sulla linea. Dopo Mannini (subentrato a Koman), Di Carlo toglie Marilungo per Dessena mentre Curci fa gli straordinari su punizione mancina di Mesbah.

Punizione. Quando arretri tanto, alla lunga lo prendi. E così avviene con estrema puntualità. Con un lancio millimetrico Giacomazzi pesca Di Michele, che rapidissimo se la porta avanti col tacco, si beve Gastaldello in velocità e segna l'1-2 con un destro sul palo più lontano. Ora si rischia per davvero. Volta rileva Cacciatore, Corvia sostituisce Jeda, ma lo spauracchio arriva dalle retrovie: si chiama Diamoutene, che, subentrato a Giuliatto a inizio ripresa, pareggia i conti al 38'. Il colpo di testa del centrale maliano – peraltro in posizione dubbia – è, da una parte, il giusto premio per l'ardore salentino e, dall'altra, la severa punizione per una squadra, la Samp, che sembra incapace di portarsi a casa tre punti che erano già suoi. Punti che si riprende rabbiosa col suo bomber implacabile: Giampaolo Pazzini, il risolutore.

Lecce          2
Sampdoria 3

Reti: 8' p.t. Pazzini, 40' p.t. Pazzini rig., 27' s.t. Di Michele, al 38' s.t. Diamoutene, 43' s.t. Pazzini.
Lecce (4-3-3): Rosati; Rispoli, Fabiano, Giuliatto (1' s.t. Diamoutene), Mesbah; Grossmüller (10' s.t. Munari), Giacomazzi, Bertolacci; Jeda (35' s.t. Corvia), Chevanton, Di Michele. A disposizione: Benassi, Ofere, Piatti, Vives. Allenatore: Luigi De Canio.
Sampdoria (4-4-2): Curci; Cacciatore (30' s.t. Volta), Gastaldello, Lucchini, Ziegler; Koman (10' s.t. Mannini), Tissone, Poli, Guberti; Marilungo (22' s.t. Dessena), Pazzini. A disposizione: Da Costa, Accardi, Pozzi, Sammarco. Allenatore: Domenico Di Carlo.
Arbitro: Gava di Conegliano.
Assistenti: Barbirati di Ferrara e Altomare di Molfetta.
Quarto ufficiale: Guida di Torre Annunziata.
Note: espulso al 37' p.t. Chevanton per gioco scorretto; ammoniti al 38' p.t.. Giacomazzi e al 14' s.t. Di Michele per proteste, al 14' s.t. Cacciatore, al 21' s.t. Ziegler e al 47' s.t. Corvia per gioco scorretto, al 33' s.t. Curci per comportamento non regolamentare; recupero 3' p.t. e 5' s.t.; spettatori 6.609; terreno di gioco in non perfette condizioni.

Nella foto Pegaso, Giampaolo Pazzini gira in porta il pallone dell'1-0 blucerchiato al Lecce.

altre news