Ritmi bassi e occasioni sprecate: 0-2 a Catania
La Samp esce sconfitta dal Massimino: Sammarco e Pazzini non inquadrano la porta, il Catania trova la vittoria con un rigore di Mascara e un tocco da due passi di Martinez.
Gira male, il pomeriggio del Doria. Che scende sì a Catania combattuto tra la fame di una classifica migliore e il peso di una finale di Coppa ancora da conquistare, ma alla fine paga solo una prestazione sonnecchiante e un paio d'imprecisioni sottoporta. 2-0 Catania, allora, con un rigore di Mascara e il raddoppio di Martinez.
Occasioni sprecate. Nonostante le mille parole che hanno circondato sin qui l'attesa di Inter-Samp, Mazzarri alla Coppa non ci pensa. E quel che dice, fa: in campo a Catania ci va la formazione titolare, l'Inter è ancora un pensiero lontano. Manca il ritmo, però, da una parte e dall'altra. Serve qualche fiammata, un'intuizione, e il Doria ne ha un paio: prima Padalino scappa a destra, e Pazzini non trova la deviazione di niente, poi Cassano taglia via la difesa e Pazzini – di nuovo lui – alza troppo di testa. Nel mezzo, il Catania perde Ledesma (salta un ginocchio, entra Baiocco) e Zenga deve rinunciare alla difesa a 3 per un più tradizionale 4-4-2, che gli frutta comunque un'occasione buttata via da Morimoto (che si ritrova al limite dell'area piccola, e davanti al muro non trova né forza né angolo giusti). Poi di nuovo Samp, con la prima, vera azione di calcio: Cassano (è chiaro) s'infila tra Potenza e Martinez, alza la testa e mette Sammarco quasi solo davanti a Bizzarri; solo che il destro non viene bene, e per fortuna non viene bene nemmeno a Morimoto quando Pieri sbaglia un rinvio lasciando al giapponese libertà di provarci.
I due gol. La partita la spacca in due un episodio, come spesso capita: Baiocco mette alto in mezzo all'area, Lucchini non s'accorge che Izco gli è scivolato alle spalle e la gamba che si alza per spazzare trova solo il contatto con l'uomo. Male, purtroppo. Il rigore di Mascara non vuole risposte, anche se Castellazzi sfiora il mezzo miracolo: 1-0. E 2-0 a ripresa appena iniziata, con la Samp che pure sembrava partita a dovere: Castellazzi mette una pezza su un diagonale di Morimoto, il tocco da due passi di Martinez chiude il conto.
Fiammate. Tre cambi (Stankevicius-Franceschini, Dessena-Sammarco e infine Ziegler-Pieri) non cambiano la sostanza del pomeriggio. Il Doria non china la testa, ma nemmeno mette giù chissà quale voglia matta di recuperare. E' un peccato, perché quando prova ci va vicino, questo sì: perché Stankevicius sfiora il palo lontano, perché Pazzini s'inventa una girata di prima sballata ma bella bella, e perché Bizzarri ci mette una mano su una gran punizione a giro di Ziegler. Fine dei giochi, con un'altra occasione per il Catania (Baiocco e Martinez in rapida successione) e l'amarezza di una sconfitta evitabile. Comunque, è andata. E ora sì, c'è l'Inter.
Catania 2
Sampdoria 0
Reti: 39' p.t. Mascara (rigore); 3' s.t. Martinez.
Catania (3-4-1-2): Bizzarri; Potenza, Silvestre, Silvestri; Izco, Ledesma (14' p.t. Baiocco), Biagianti, Llama (24' s.t. Carboni); Mascara; Martinez, Morimoto (40' s.t. Spinesi). A disposizione: Kosicky, Maccarrone, Sciacca, Paolucci. Allenatore: Walter Zenga.
Sampdoria (3-5-2): Castellazzi; Campagnaro, Gastaldello, Lucchini; Padalino, Sammarco (31' s.t. Dessena), Palombo, Franceschini (17' s.t. Stankevicius), Pieri (33' s.t. Ziegler); Cassano, Pazzini. A disposizione: Mirante, Accardi, Delvecchio, Marilungo. Allenatore: Walter Mazzarri.
Arbitro: Velotto di Grosseto.
Assistenti: Angrisani di Salerno e Segna di Roma 1.
Quarto uomo: Tozzi di Ostia Lido.
Note: ammoniti al 15' s.t. Mascara e al 39' s.t. Baiocco; recupero p.t. 3', s.t. 4'.
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Nella foto Pegaso, Cassano prova a saltare Biagianti.