Pazzini e Cassano, in Salento fa festa la Samp
La Samp espugna il campo del Lecce: apre le danze il solito gol di Pazzini, quindi una doppietta di Cassano su rigore intervallata dalla rete (ancora dal dischetto) di Caserta.
Sono due Samp diverse quelle scese in campo oggi a Lecce, due Samp diverse che si fondono però dopo il 90', per festeggiare il terzo successo esterno stagionale. La prima Samp è una bella Samp, probabilmente la migliore vista quest'anno lontano da Marassi. Stiamo naturalmente parlando del Doria versione primo tempo. La seconda Samp invece non è una bella Samp, e qui inevitabilmente si pensa alla ripresa.
Uno più uno. Bello e non bello, combinati, di solito danno medio. Nel calcio si chiama pareggio. Ma, sempre nel calcio – oggi Mazzarri e ragazzi diranno per fortuna -, uno più uno non è detto che dia due. Così i blucerchiati se ne vanno da Via del Mare coi tre punti in saccoccia, in barba alle crisi di identità e in barba soprattutto ad un Lecce che si comporta da esatto negativo della Samp. Non bello (anzi, proprio brutto) nel primo tempo e migliore assai nella ripresa.
Ecco il Pazzo. La gara inizia con un minuto di raccoglimento dedicato alle vittime della tragedia in Abruzzo e prosegue con il lutto al braccio di tutti i calciatori, cui si aggiunge la terna arbitrale. I salentini non vincono in casa dal 28 settembre e sperano di chiudere dopo sei mesi una maledizione tristemente riscontrabile leggendo la classifica. La Samp cerca punti per alimentare il suo finale di campionato corsaro. La squadra di De Canio comincia malissimo. I primi tre minuti sono interamente possesso palla Doria e al 5' Cassano – figlio di Bari Vecchia e quindi per i leccesi tutto tranne che amico – si mangia l'1-0 davanti a Benussi. All'11', stadio muto al gol di Pazzini, il decimo stagionale in campionato. Gran palla di Pieri – l'esterno sarà sempre decisivo nelle tre reti blucerchiate – e movimento perfetto del Pazzo, il quale deve solo tirare una cannonata da due passi alle spalle del portiere.
Il raddoppio. Il Lecce prende il gol ma non reagisce, anzi perde pure Tiribocchi al 20', sostituito da Papadopoulos. Sul prato intanto, c'è solo la Samp. Che al 29' guadagna un rigore con Pieri, bloccato in area da una mano sciagurata di Vives. Dondarini non ammonisce il salentino, già precedentemente punito da un giallo e concede il penalty. Cassano spiazza Benussi e passeggia sulla linea di fondo, con la faccia rivolta verso la curva leccese. Via del Mare non apprezza e i calciatori giallorossi neppure. Peter Pan diventa allora bersaglio di qualche brutta entrata di troppo, che costa il giallo a Giacomazzi e Schiavi. Il primo tempo si chiude così, con la netta sensazione che questa partita il Doria proprio non possa perderla in nessun caso.
Esce il Lecce. Nella ripresa cambia tutto. De Canio toglie Esposito per Konan, giocando a tre punte e a viso aperto. La Samp non passa praticamente più la metà campo, arenandosi pericolosamente nella propria area. Al 10' Caserta coglie la traversa su punizione e al 14' Dondarini fischia rigore per un fallo di Accardi su Papadopoulos. Decisione assai discutibile, anche se al 3' della ripresa Lucchini aveva strattonato Castillo, forse irregolarmente. Leggi non scritte del calcio. Fatto sta che Caserta segna e la gara si riapre.
Chiude Cassano. Al 21', il Lecce – che nel frattempo sta attaccando con grande continuità – chiede un altro rigore per fallo di Padalino su Konan. Dondarini ammonisce il nuovo entrato per simulazione. Al 25', Franceschini salva sulla linea un colpo di testa di Schiavi e al 27' finisce la partita. Giacomazzi è ingenuo come un allievo e scalcia Cassano per la seconda volta, beccandosi il giallo e il seguente rosso. In dieci, il Lecce torna a concedere spazi e la Samp rientra nel suo. Al 42', ancora Pieri fugge sulla sinistra ed entra in area, atterrato. Rigore. Cassano manda Benussi dall'altra parte, per la seconda volta e chiude la questione. 3-1 Doria. Buona Pasqua blucerchiata.
Lecce 1
Sampdoria 3
Reti: 11' p.t. Pazzini, 30' p.t. (rigore) Cassano; 13' s.t. Caserta (rigore), 43' s.t. Cassano (rigore).
Lecce (4-4-2): Benussi; Schiavi, Fabiano, Esposito (1' s.t. Konan), Ariatti (35' s.t. Giuliatto); Angelo, Giacomazzi, Vives, Caserta; Tiribocchi (20' p.t. Papadopoulos), Castillo. A disposizione: Rosati, Edinho, Munari, Zanchetta. Allenatore: Luigi De Canio.
Sampdoria (3-5-2): Castellazzi; Lucchini (30' s.t. Ferri), Gastaldello, Accardi; Padalino (23' s.t. Ziegler), Sammarco, Palombo, Franceschini, Pieri; Pazzini, Cassano (44' s.t. Marilungo). A disposizione: Mirante, Delvecchio, Dessena, Mustacchio. Allenatore: Walter Mazzarri.
Arbitro: Dondarini di Finale Emilia.
Assistenti: Pugiotto di Chioggia e Cariolato di Legnago.
Quarto uomo: Scoditti di Bologna.
Note: espulso al 27' s.t. Giacomazzi per doppia ammonizione; ammoniti al 16' p.t. Giacomazzi, al 23' p.t. Vives, al 33' p.t. Schiavi, al 15' s.t. Gastaldello e al 21' s.t. Konan; recupero p.t. 4', s.t. 2'.
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Nella foto Pegaso, Cassano braccato da Schiavi nella sfida vinta a Lecce.