Bellucci: «Anche adesso, ho tanta voglia di essere utile»
L'attaccante dopo l'intervento al ginocchio: «Soffro per non poter giocare la semifinale di Coppa Italia, ma mi farò sentire a bordo campo. E l'anno prossimo non ne voglio saltare una».
Un nuovo ritorno attende Claudio Bellucci, dopo l'ennesimo crack degli ultimi disgraziati mesi. L'attaccante romano, lunedì mattina, ha messo il ginocchio sinistro nelle mani del professor Martens, il famoso luminare con sede ad Anversa, che ha autografato col bisturi cosce e ginocchia da milioni di euro nel corso della sua lunga carriera.
L'ennesimo crack. L'ultimo, quello del Bello, costretto all'intervento dopo un calvario che non dura da un giorno. «Lo sapevamo in casa nostra che la situazione era questa – dice il numero 11 all'alba dell'operazione -, lo sapevano i compagni, lo sapeva lo staff, lo sapeva il mister. Però io ho voluto esserci, nonostante tutto, per dare una mano in un momento di difficoltà della squadra. Qualche botta di troppo ha accelerato il problema, così sono stato gioco forza obbligato ad andare sotto i ferri».
Dispiacere. L'idea di Bellucci, forse, era quella di trascinare il fastidio fino alla fine del campionato, per poi intervenire a bocce ferme e recuperare al meglio. Così non è stato. E alla punta blucerchiata fa male, malissimo. «Rosico – ammette Claudio -, perchè il finale di stagione non l'ho vissuto nemmeno l'anno scorso e stavolta in più c'è la semifinale di Coppa Italia, gara fantastica da giocare. Ci tenevo parecchio. Purtroppo è andata così e allora non posso far altro che dare una mano ai compagni da bordo campo. Fidatevi, darò tutto anche da lì».
Tassa pagata. Certo, resta il rammarico di un pizzo alla jella pagato per intero, senza sconti di anzianità. «Sono stato operato tre volte in un anno – racconta Bellucci – credo di aver già dato… La speranza ora è quella di rimettermi in piedi il prima possibile, per poter disputare per intero la prossima stagione. Tempi di recupero? Non lo so e non lo voglio neanche sapere in questo momento, ma di una cosa sono sicuro: la voglia di rientrare è altissima».
Il momento Samp. Chiusura sul momento della Samp. «Lascio una squadra ritrovata, brava a rialzarsi dopo un periodo non facile ed oggi temibile per la sua organizzazione e pericolosità in avanti. Cassano e Pazzini stanno facendo vedere grandi cose, nel finale di campionato ci sarà la possibilità di migliorare ulteriormente». Con un Bellucci in meno, ma con un trascinatore in più a dar la carica fuori campo.
Nella foto Pegaso, Claudio Bellucci dopo un gol insieme a Giampaolo Pazzini.