Pazzini: «Non ci credevo, l’Italia è una grande gioia»
La gioia del Pazzo per la prima convocazione in nazionale maggiore: «Sono felice, qui alla Samp ho trovato compagni splendidi e ho vissuto due mesi meravigliosi… Una grandissima gioia».
E' la prima volta, e come tutte le prime volte ha qualcosa di speciale. La prima volta di Giampaolo Pazzini con l'Italia (quella maggiore, chiaro: l'Under 21 e Wembley erano già casa sua) arriva in una giornata di sole, felice, con un altro gol (e che gol: aggancio spalle alla porta e girata a bruciare difensore e portiere) a illuminare due mesi splendidi e – finalmente – una benedetta vittoria in trasferta.
Gioia azzurra. Lui risponde al telefono, che non smette di squillare. E' in viaggio. Sorride, parla volentieri. L'emozione, inevitabile, si sente. «Non me l'aspettavo proprio… So solo che arrivare in nazionale non è semplice, anzi: esserci mi regala una grande emozione». La notizia gliela danno il segretario della Samp, Umberto Marino, e il responsabile della comunicazione, Alberto Marangon: «Me l'hanno detto ed ero incredulo, non riuscivo a crederci… Già ero contento per la partita, per la vittoria, mai mi sarei aspettato di andare anche in nazionale: è stato un momento molto bello dopo due mesi altrettanto belli, intensi. Qui ho trovato dei compagni che mi hanno accolto alla grande, da subito, e gioco al fianco di Cassano: anche grazie a loro è arrivata questa convocazione».
Dai Samp. Una convocazione, insomma, per rendere quindi unica una giornata – pensando in blucerchiato – già splendida: «Questa di Torino è una vittoria che vale doppio – riprende Pazzini -, avevamo di fronte una squadra che aveva bisogno di punti e doveva fare la partita ma siamo stati bravi ad iniziare forte e a portare a casa i tre punti. Si respira? Sì, ora si respira. Torniamo da questa trasferta con il morale alto e la possibilità di chiudere bene l'annata: di meglio non potevo chiedere».
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Nella foto Pegaso, la gioia di Pazzini e la delusione di Diana.