Russo: «Una vittoria merito di Mazzarri e dei ragazzi»
Il viceallenatore della Samp, in panchina per la squalifica di Mazzarri, esulta: «Ora posso anche morire, abbiamo disputato un primo tempo meraviglioso e conquistato una vittoria splendida».
Vittorio Russo re per una notte. E' toccato a lui guidare la Samp nello strepitoso 3-0 all'Inter, una soddisfazione ai limiti dello storico per il pubblico, ai limiti dell'emozione per il secondo dello squalificato Walter Mazzarri.
I meriti di Mazzarri. Ai limiti, ma anche oltre. Perché Russo, in conferenza stampa a fine partita, esordisce così: «Adesso posso anche morire». Nessuno spazio per le mezze parole, atteggiamento comprensibile dopo una nottata di festa del livello di oggi. «I meriti però bisogna riconoscerli a Mazzarri, naturalmente – tiene a precisare Russo -, è lui che ha preparato meticolosamente, come sempre, questa sfida, scrivendo un copione per i nostri ragazzi e permettendo loro di diventare protagonisti di una serata meravigliosa. Ci siamo anche noi dello staff, è vero, ma prima di tutto è da sottolineare la guida del gruppo».
Il gioco paga. Doria perfetto nel primo tempo, perfetto anche nella ripresa, quando si è sofferto. «Era lecito aspettarselo – prosegue l'allenatore in seconda blucerchiato -, l'Inter è una grandissima squadra e ci ha messo in difficoltà, specialmente dopo l'espulsione di Gastaldello. Nella prima parte di match però, si è visto il gioco che da anni contraddistingue il lavoro di Mazzarri e ne siamo tutti felicissimi».
La mia avventura. In chiusura, una battuta sull'esperienza personale alla Sampdoria. «Non so cosa accadrà – spiega Russo -, potrei andare via il 30 giugno, potrei restare qui tutta la vita. Di certo, a Genova mi sono ambientato alla grande e sono fiero di appartenere ad uno staff tecnico che funziona benissimo e in cui vige il rispetto umano come regola fondamentale».
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Nella foto Pegaso, Vittorio Russo durante la vittoriosa gara con l'Inter.