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Castellazzi: «Un punto, prendiamolo con filosofia»

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Castellazzi: «Un punto, prendiamolo con filosofia»

Il portiere della Samp dopo il pareggio col Siena: «E' il risultato più giusto, nel finale abbiamo anche rischiato di perdere. Perlomeno muoviamo la classifica, ma dobbiamo continuare a lavorare sodo».

08_castellazziamorusoLuca Castellazzi ha subito due reti sui classici episodi negativi che stanno caratterizzando sempre più la sfortunata stagione della Sampdoria. Il numero uno blucerchiato, nel finale, ha anche rischiato di incassare la terza marcatura, per via di un piccolo assedio del Siena, che ha costretto alle corde una squadra stanca e provata. «Questo punto muove la classifica – racconta il portiere -, va preso con filosofia perché è vero che siamo riusciti a rimontare dopo l'iniziale svantaggio, ma è anche vero che negli ultimi minuti il Siena poteva vincere. Tutto sommato, il pareggio mi pare il risultato più giusto».

I due gol. Le dinamiche dei due gol toscani viste dagli occhi di Castellazzi. «Nel primo caso Ferri è stato sfortunato nel rimpallo – dice il numero uno -, sul 2-2 invece Gastaldello ha tentato di anticipare Maccarone, toccandogli la gamba e generando una carambola che disegna perfettamente il nostro momento». Momento non felice soprattutto a livello di classifica, la Samp ristagna in una posizione certamente non esaltante e non riesce a far punti per togliersi dalle secche. «La nostra classifica non è né carne né pesce – va avanti Castellazzi -, servirebbe una serie di risultati positivi per risollevare il morale, ma purtroppo è un'annata così: fatichiamo in campionato e nelle coppe otteniamo responsi migliori. Guardiamo con fiducia al futuro, sapendo che bisogna continuare a lavorare sodo».

Il morale. Chiusura sul morale all'interno del gruppo. «Quando si gioca in casa, si spera sempre di vincere, quindi ci sta un po' di amarezza. Abbiamo le qualità per uscire da questa situazione difficile, l'ottimismo dunque non manca».

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Nella foto Pegaso, Luca Castellazzi in uscita bassa sui piedi di Nicola Amoruso.

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