Delvecchio: «Noi a testa alta, il Genoa non ha meritato»

Il centrocampista della Samp non digerisce il ko: «Ancora una volta abbiamo dimostrato di poter tenere testa a tutti. Il Genoa ha fatto meno di noi, il pari ci stava tutto».

Rabbia, delusione, amarezza. Sono queste le sensazioni che traspaiono dal volto di Gennaro Delvecchio, ancora segnato con due graffi sulla fronte dalla battaglia del derby.

Grande delusione. «Quanta è la delusione? Troppa, davvero troppa – dice il centrocampista -, non solo abbiamo dimostrato di aver fatto più di loro, ma ci è anche stato annullato un gol regolare. Il Genoa oggi festeggia una vittoria che non ha meritato, lo dicono i numeri. Purtroppo però i punti sono dalla loro parte e allora resta tanta amarezza, tanta rabbia, ma anche la necessità di guardare oltre». Chiaro, perché il campionato non finisce oggi. Nonostante faccia male perdere così un derby, nonostante faccia male in questo momento. Soprattutto in questo momento. «Non dobbiamo farci abbattere – ammonisce il numero 40 -, sapevamo che il derby sarebbe stata una battaglia, una partita difficile da giocare, maschia. Per me è stato così e anche di più, perché sono un giocatore di temperamento e ho lottato parecchio con un altro con le mie caratteristiche, Thiago Motta, dandole e prendendole. La Samp ha dimostrato un'altra volta di poter mettere sotto chiunque, quindi usciamo a testa alta senza nulla da rimproverarci».

Classifica e gol annullato. Certo, la classifica adesso non sorride. Pochi punti, poche squadre sotto. C'è da preoccuparsi? «C'è da rimboccarsi le maniche – chiude Delvecchio -, ai tifosi non dico nulla perché dopo una sconfitta del genere non ci sono parole per lenire la delusione. L'unica medicina è vincere e scalare un po' la graduatoria. Non ne vedo altre». Ultima battuta sul gol di Fornaroli. «L'ho rivisto, era regolarissimo. La mano non fa testo, da sempre, e solo quella era al di là della linea dei difensori. Oltre la beffa, abbiamo subito il danno e il rammarico è grande».

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Nella foto Pegaso, Delvecchio anticipato da Rubinho.