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Mazzarri: «La mia Sampdoria non si accontenta mai»

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Mazzarri: «La mia Sampdoria non si accontenta mai»

Qualificazione in ballo, al Dufrasne di Liegi. E il tecnico della Samp è pronto: «Affrontiamo la favorita del girone, ma in casa o fuori noi scendiamo sempre in campo per vincere».

02_mazzarriNe costruiranno uno nuovo, pare. Il progetto c'è, la voglia pure. Il Dufrasne, piccolo gioiello con i seggiolini a un paio di metri dal campo, ormai non basta più: lo Standard Liegi cresce, sogna in grande e punta a spostare dalle solite facce (leggi Anderlecht e leggi Bruges) il centro del potere del calcio belga. Idee per il futuro, insomma. Il presente si traduce invece nella sfida di Uefa con la Samp, e a Walter Mazzarri va bene così, con lo stadio che sarà pure senza posti per tutti ma quelli che ci sono si fanno sentire, e un avversario che sin qui ha zittito praticamente chiunque abbia incontrato.

In campionato, dopo gli stenti iniziali, è un'altalena: bene in casa, male fuori. In Uefa, invece, nessuna sconfitta e una qualificazione da giocarsi tra Standard e Siviglia.
«Cominciamo da qui, da una partita terribile in uno stadio particolare. Mi aspetto una bolgia, un tifo infernale. E poi giochiamo contro una squadra che, dai preliminari di Champions League col Liverpool in avanti, ha dimostrato di essere veramente molto forte. Grande organizzazione tattica, giocatori ben messi in campo da un tecnico che merita i miei complimenti, ottima condizione atletica. La favorita del nostro girone per passare il turno, sicuro. Noi? Dovremo semplicemente dare tutto quel che abbiamo».

Ci si può riuscire? Oppure il derby di domenica toglierà concentrazione ed energie?
«La premessa è che in un mese giochiamo otto partite, e io di questo devo per forza tener conto. Poi, beh, si cercherà comunque di fare del nostro meglio. Sia qui, a Liegi, sia domenica sera».

Scelte ancora da fare, le sue?
«Le scoprirete al momento della partita. Quel che posso dire è che, bene o male, tutti hanno avuto un'occasione e tutti l'hanno sfruttata: ho piena fiducia nei miei giocatori, e non dimentico che, chiunque vada in campo, l'idea di gioco del Doria non cambia mai».

E' sempre quella la forza della Samp?
«Io dico di sì, ne sono convinto. Organizzazione e unità d'intenti unite a ritmi alti e forma al top. Quando non stiamo bene, viceversa, si vede un'altra Sampdoria».

L'ideale sarebbe rivedere quella di Belgrado.
«D'accordo, ma non posso fare le mie scelte basandomi su quella serata: io devo pensare solamente a come stanno i ragazzi adesso e alla partita che verrà. E poi dovrò spendermi bene i cambi, che quando giochi ogni tre giorni possono diventare fondamentali».

Palombo è rimasto a casa.
«Credo sia stato un bene, farlo giocare a Cagliari, perché Angelo ha bisogno di minuti nelle gambe per tornare in forma. Detto questo, però, va anche ricordato che per forza di cose non può ancora reggere partite così ravvicinate. Vedremo come starà giovedì, onestamente non penso possa essere pronto per il derby: ma forse in panchina, per un minutaggio ridotto, riuscirà a venire».

Samp imbattuta in Europa, con lei in panchina. Vincere anche a Liegi significherebbe allora dare una svolta alla stagione?
«Fatemi toccare ferro… Che vi devo dire? Speriamo di continuare così, del resto noi giochiamo dappertutto per far risultato attraverso il nostro gioco, senza mai accontentarci. Né domani, né col Siviglia. E comunque non abbiamo davanti una partita decisiva. Importantissima, ma non decisiva. E io ho fiducia».

Nella foto Pegaso, Walter Mazzarri durante la conferenza stampa del Dufrasne di Liegi.

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