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Delvecchio-Cassano-Stankevicius: Lecce sconfitto

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Delvecchio-Cassano-Stankevicius: Lecce sconfitto

La Samp batte i giallorossi con un colpo di testa di Delvecchio, una magia del genio di Barivecchia e un'altra zuccata (questa volta di Stankevicius): Lecce vivo ma battuto 3-2.

16_festasampdelusionelecceUna vittoria in tre flash: prima e dopo, i colpi di testa di Gennaro Delvecchio e Marius Stankevicius; nel mezzo, il genio assoluto e meraviglioso di Antonio Cassano. Perché Samp-Lecce – che finisce 3-2, e significa che la classifica comincia ad avere un'altra faccia – è lì, nei tre momenti che la decidono. Vittoria meritata, non ci piove, ma pure sofferta: quando Tiribocchi (e succede due volte) batte Castellazzi, la paura salta fuori. Paura di un'altra giornata storta, paura di un errore, paura di perdere quel che con pazienza si era costruito. Però finisce bene, benissimo, con uno stadio pazzo di gioia e Cassano – via la maglia, la fascia da capitano direttamente sulla pelle – a godersi l'amore della Sud.

Subito avanti. Non è una sfida facile, quella che Mazzarri si trova davanti. Senza alternative in difesa (in tre sono a disposizione, in tre giocano: Lucchini a destra, Gastaldello in mezzo, Accardi a sinistra), con Palombo ancora fuori, il tecnico della Samp sceglie Padalino sulla destra e Bellucci per dare una mano a Cassano. Che, manco a dirlo, diventa la chiave della partita: il Lecce gli lascia troppa libertà, lui può scegliere di tornare a prender palla o di aspettarla più su, può saltare un paio di uomini o allargare il gioco a piacimento. Quando trova Padalino a destra e quello crossa pulito, preciso, a Delvecchio non resta altro che andar su e trovare l'angolino più lontano. Undici minuti appena, la Samp è sopra.

Pura bellezza. E' lo scenario ideale, quello che si apre dopo il gol di Gennaro: il Lecce costretto a uscir fuori, gli spazi che si aprono. E il morale alto, per aver finalmente sbloccato una partita senza dovercisi dannare l'anima. E' un sogno, allora, vedere Cassano inventare quel che inventa un attimo dopo: piatto sinistro da fuori area, senza pensarci troppo su, giusto giusto all'incrocio. Il calcio che diventa arte, bellezza, incanto. Più terra terra, una partita che si chiude. La Samp controlla, non deve far altro. Delvecchio ci prova un altro paio di volte, Bellucci aspetta il suo momento, sale anche Lucchini a cercar fortuna dal limite. Il Lecce, stordito, reagisce solo con un colpo di testa di Ariatti che non spaventa Castellazzi.

Samp alle stelle. Un errore solo, può fare la Samp, ed è accontentarsi, spegnersi, portare a casa la vittoria così com'è. E difatti: non appena la tensione cala, il Lecce è lì. Un cross di Cacia, la difesa che si piazza male e Lucchini che resta conteso tra due avversari. Quello che ci dà, che di testa riapre i conti, è Tiribocchi. 10' della ripresa. Al 15', terzo e decisivo flash: un pallone alto alto, al limite dell'area, e Stankevicius che va su e lo allunga a scendere oltre Benussi, sul secondo palo. 3-1. Dalle stelle alle stalle, ritorno e nuova discesa, giusto per soffrire un po' nel finale: Caserta tira addosso a Tiribocchi, forse c'è una mano o forse no, di sicuro arriva il 3-2. Per fortuna (ma con merito) non è un boccone amaro.

Avanti così. Fa il suo dovere, la Samp. Voleva vincere, ha vinto. Voleva giocar bene, ha giocato bene. Magari voleva evitare di soffrire e ha sofferto più di quel che serviva – e su questo bisognerà lavorare: anche se è vero che a sbloccare una partita subito non si era più abituati… -, ma l'ha portata a casa. Prima del Catania, e senza pensare alla seconda metà di questo novembre fitto fitto, non si poteva chiedere di meglio.

Sampdoria   3
Lecce             2
Reti:
11' p.t. Delvecchio, 14' p.t. Cassano; 10' s.t. Tiribocchi, 15' s.t. Stankevicius, 37' s.t. Tiribocchi.
Sampdoria (3-5-2): Castellazzi; Lucchini, Gastaldello, Accardi; Padalino (41' p.t. Stankevicius), Sammarco, Franceschini, Delvecchio (42' s.t. Dessena), Pieri; Cassano, Bellucci. A disposizione: Mirante, Bonanni, Ziegler, Marilungo, Bonazzoli. Allenatore: Walter Mazzarri.
Lecce (4-4-2): Benussi; Polenghi, Stendardo, Diamoutene (16' s.t. Fabiano), Antunes (1' s.t. Caserta); Munari, Ardito (31' s.t. Konan), Zanchetta, Ariatti; Cacia, Tiribocchi. A disposizione: Rosati, Esposito, Vives, Castillo. Allenatore: Mario Beretta.
Arbitro: Trefoloni di Siena.
Assistenti: Tonolini di Milano e Foschetti di Milano.
Quarto uomo: Pinzani di Empoli.
Note: ammoniti al 5' p.t. Stendardo, al 24' p.t. Ariatti, al 34' p.t. Diamoutene, al 12' s.t. Sammarco, al 22' s.t. Delvecchio e al 44' s.t. Lucchini; spettatori 30.000 circa; recupero p.t. 2', s.t. 2'.

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Nella foto Pegaso, le due facce della partita: la festa della Samp, la delusione del Lecce.

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