Fornaroli: «Un gol per la squadra, la società e la gente»

Il numero 9 della Samp e la gioia di essersi fatti trovare pronti: «E' quel che devo fare, cercare di sfruttare le occasioni che mi vengono concesse e provare a ripagare i tifosi dell'affetto che provano per me».

Bruno Fornaroli è fatto così: parole semplici, non troppe, e in testa l'idea fissa di lasciar correre i discorsi del campo. Lì dice quel che conta, El Tuna: e lo fa conquistando prima («Mi è venuta bene, l'azione…») e poi mettendo dentro il rigore che, a conti fatti, vale la qualificazione ai quarti di Coppa Italia. Come dire, occasione sfruttata.

Occasioni. Lui sorride, a fine partita. Sa di aver fatto quello che ci si aspettava, sa di non aver sprecato la notte: «Io resto tranquillo, aspetto le mie possibilità e faccio di tutto per ripagare la fiducia che mi viene data – spiega nella pancia del Ferraris -. Mi sento pronto per giocare anche in campionato, chiaro, prontissimo, ma rispetto le decisioni del mister: e serate come questa per me sono molto importanti». Già, perché quando Mazzarri domanda è sempre un piacere rispondere come si deve: «Segnare è la cosa più bella e sono felice che sia andata così – continua Bruno -, e poi diciamo che dovevo dare una soddisfazione a tutta questa gente che urlava il mio nome…».

I tifosi. Quello di Fornaroli col pubblico è un rapporto speciale, nato a Moena – appena arrivato dall'Uruguay – ed esploso spontaneo ogni volta che la maglia numero 9 era una maglia da titolare. «La gente mi regala calore – dice felice il diretto interessato -, mi incita, mi vuole bene. E' anche per questo che in campo devo dare il massimo, perché loro se lo meritano: del resto si gioca per la maglia, per la società e per il pubblico, no? E loro mi fanno sempre stare alla grande».

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Nella foto Pegaso, Fornaroli messo giù da Angella: è il rigore decisivo.