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La Samp sconfitta (ma a testa altissima) dal Milan

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La Samp sconfitta (ma a testa altissima) dal Milan

Per un'ora il Doria fa la partita, poi un rigore discutibile costa il rosso a Lucchini e lo svantaggio: finisce 3-0, doppietta di Ronaldinho e sigillo finale di Inzaghi.

19_cassanoboneraUn'ora giusta a testa alta, oltre le difficoltà, le assenze, oltre una classifica brutta e falsa. Ma nemmeno così, davanti al Milan dei mille Palloni d'Oro, arriva una benedetta svolta in questo gramo inizio di stagione: la Samp cade ancora, insomma, spazzata via da un rigore su cui discutere a lungo (con annesso rosso a Lucchini) e schiacciata nel finale – oltre ogni demerito – dai numeri di Kakà e Ronaldinho e dalla solita, impressionante vena di Inzaghi davanti alla porta.

Bella Samp. A Milano sale una Samp incerottata, con Campagnaro e Palombo lungodegenti; Mazzarri sposta in mezzo Franceschini, chiede a Ziegler di giocargli a fianco, sceglie Padalino per la fascia destra e mette Delvecchio a dare una mano a Cassano. Sembra la Samp dello scorso campionato, quella che a San Siro ci aveva pure vinto: ha gioco, personalità. Sfiora il vantaggio con Sammarco (il lancio in verticale di Cassano è pura magia, il suo diagonale è sul portiere), spaventa Abbiati con Bottinelli (di testa, fuori), tiene alta la pressione con Padalino (che si infila ma poi spreca), strappa applausi quando Delvecchio s'inventa una mezza rovesciata appena dentro l'area che esce di un niente. Molta più Samp che Milan, per farla breve, anche se Castellazzi deve mettere una pezza su Jankulovski e Lucchini verso l'intervallo chiude alla grande su uno scambio Borriello-Pato.

L'episodio-chiave. La partita cambia a inizio ripresa, quando Ancelotti manda in campo Kakà e Damato prende per volontario un tocco di mano di Lucchini che volontario, a mezzo metro dall'avversario, non sembra: è il 10', Ronaldinho mette dentro e spegne la luce. Inevitabile, non riprendersi. La Samp ci prova, Mazzarri uno dopo l'altro mette dentro Stankevicius, Bonazzoli e Bellucci ma il Milan ha gioco (più o meno) facile a passare un'altra volta con Ronaldinho e, allo scadere, pure con Inzaghi.

A testa alta. Resta qualcosa per consolarsi, dopo questo 0-3 che tiene la Samp a un passo dal fondo della classifica? La risposta è secca: sì. Per un'ora ha fatto la partita in casa del Milan, per un'ora ha costruito gioco come ai bei tempi, per un'ora avrebbe meritato ben più del pareggio che stava conquistando. Invece niente, un episodio che gira storto – sempre lì si torna – e in un attimo tutto quanto scivola dalle mani. Testa alta, però, perché il futuro non è grigio. Si comincia giovedì a Belgrado, nella tana del Partizan, e si proseguirà domenica – quando a Marassi scenderà il Bologna. La strada giusta, checché ne dicano i risultati, questa Samp la conosce bene.

Milan             3
Sampdoria   0
Reti:
10' s.t. (rigore) e 21' s.t. Ronaldinho, 45' s.t. Inzaghi.
Milan (4-3-1-2): Abbiati; Antonini, Bonera, Maldini, Jaunkuloski; Ambrosini, Flamini, Seedorf (29' s.t. Emerson); Ronaldinho; Borriello (34' s.t. Inzaghi), Pato (1' s.t. Kakà). A disposizione: Dida, Nesta, Favalli, Shevchenko. Allenatore: Carlo Ancelotti.
Sampdoria (3-5-1-1): Castellazzi; Lucchini, Gastaldello, Bottinelli; Paladino (15' s.t. Stankevicius), Sammarco, Franceschini, Zegler (26' s.t. Bellucci), Pieri; Delvecchio, Cassano (36' s.t. Bonazzoli). A disposizione: Fiorillo, Krsticic, Bonanni, Fornaroli. Allenatore: Walter Mazzarri.
Arbitro: Damato di Barletta.
Assistenti: Grilli di Gubbio e Giachero di Pinerolo.
Quarto uomo: Mazzoleni di Bergamo.
Note: espulso al 9' s.t. Lucchini per doppia ammonizione; ammoniti al 17' p.t. Ronaldinho, al 24' p.t. Lucchini, al 28' p.t. Flamini, al 43' p.t. Jankulovski e al 21' s.t. Cassano; spettatori 60.000 circa; recupero p.t. 2', s.t. 4'.

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Nella foto Pegaso, Antonio Cassano in azione contro Daniele Bonera.

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