Cassano: «Sono sicuro, usciremo da questa situazione»
Il capitano della Samp ci mette la faccia: «Servono gli attributi, e questa squadra ha dimostrato di averli. Ne usciremo. Io andar via? Non mi passa nemmeno per la testa».
Da capitano vero – dopo la sconfitta di Bergamo -, Antonio Cassano ci mette la faccia. Davanti ai microfoni di Sky, lui che verso telecamere e taccuini ha un'allergia storica, Peter Pan si presenta in accappatoio, per far capire che la situazione è bella tranquilla, nonostante tutto.
Testa alta. Sky Calcio Show, il contenitore della domenica della tv satellitare, invece si agita: in collegamento da Siena c'è il tecnico della Roma Luciano Spalletti, da Torino era pronto il presidente della Juventus Giovanni Cobolli Gigli. Che occasione per tirar fuori dalla bocca di Antonio parole da titolone del lunedì, magari qualcosa di mercato. Il fenomeno di Barivecchia, però, è nella zona mista dell'Azzurri d'Italia per un altro motivo. Tutto un altro motivo. «Volevo dire che usciremo da questa situazione – comincia Peter Pan -. Certo, per farcela bisogna tirare fuori gli attributi, ma abbiamo dimostrato di averli più di una volta l'anno scorso. Quindi, non ci sono problemi di nessun tipo». Chiaro e semplice, come il pensiero di Cassano, da sempre sincero oltre il significato stesso della parola.
Meglio i punti. Gli fanno i complimenti per la doppietta, per il primo gol in particolare. Lo stuzzicano, dicendo che certi numeri uno come lui può e deve farli in Champions League e in squadre di prima fascia. Antonio sorride, e dice: «Io penso alla mia Sampdoria e basta. Avrei voluto fare zero gol oggi e portarmi a casa qualche punto, purtroppo invece non è andata così. La Champions? Le grandi squadre? Io sono andato via dal Real Madrid, che è il club più importante del mondo, e ho scelto la Samp, che ha creduto in me quando nessuno ci credeva. Devo tutto a questa società, non mi passa nemmeno per la testa di abbandonarla».
L'ironia dei grandi. Poi, la solita proverbiale ironia, che rende divertente ed affascinante, perfino, una realtà molto diversa da come viene raccontata. Prerogativa dei grandi. «Io in una squadra di vertice – chiede Antonio -? Scherzate? Ci sono troppi galli nel pollaio, dovrei litigare tutti i giorni. Qui alla Samp invece ho per compagni tanti bravi ragazzi che mi capiscono. Anche troppo…». Come il mister, Walter Mazzarri. «Il mister è una persona eccezionale – attacca Cassano -, mi ha tirato fuori da un burrone, la mia rinascita è anche merito suo. Penso che sia uno degli allenatori più bravi in Italia e spero che resti con noi ancora tanto tempo, anche se, essendo così bravo, rischiamo di farcelo soffiare dalle squadre più forti».
Il futuro. Qui, la ricetta di Peter Pan per il futuro blucerchiato. «Siamo un'ottima squadra e possiamo certamente fare meglio di così, tutti. Speriamo di muoverci già da gennaio anche a livello societario, così migliorare sarà ancora più facile». Per arrivare ad un traguardo che è un sogno. «Arrivare in Champions, ottenere un risultato simile qui sarebbe come vincere lo scudetto».
Speciale Atalanta-Samp. Clicca qui per sapere tutto sulla sfida dell'Atleti Azzurri d'Italia.
Nella foto Pegaso, Antonio Cassano firma dal dischetto il provvisorio 2-2.