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Palombo: «Abbiamo bisogno di tutto il nostro pubblico»

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Palombo: «Abbiamo bisogno di tutto il nostro pubblico»

Il capitano della Samp chiama a raccolta i tifosi per la sfida contro la Juventus: «Vorrei che la gente ci aiutasse ancora di più, abbiamo bisogno del loro sostegno per una partita difficilissima».

26_palomboMomento delicato in casa Samp, serve restare sereni, serve soprattutto uno scrollone che deve necessariamente arrivare dal campo. Il campo però, nel calcio, non è fatto che in misura minima da erba e calce, è anzi fatto dagli uomini che lo animano. E, più pesa l'uomo, più l'impronta che lascia marca il territorio.

Responsabilità. Non è un caso allora che in sala stampa a Bogliasco, oggi, salga Angelo Palombo. Giusto prima dell'anticipo di domani contro la Juventus. Che pesa, anche quello, un bel po'. «Non l'ho mai nascosto – racconta il capitano blucerchiato -, a me piace prendermele le responsabilità. Il momento che stiamo passando? Non è eccezionale, ma va superato, anche perché quando non vinciamo sto male».

Il ragazzo diventato capitano. Chiaro come il sole l'ex ragazzo di Ferentino, che oggi è un uomo a tutti gli effetti e la fascia al braccio la porta da veterano. Capitano si è un po' per vocazione, molto per merito, moltissimo per personalità. «Spero ci sia tanta gente domani sera – dice, da capitano, Angelo – ne avremo bisogno. E spero anche che una cosa accaduta domenica non succeda più. Ho sentito mugugnare qualcuno contro Bonazzoli, non parlo naturalmente della Sud, sempre splendida. Vorrei che nel momento di difficoltà tutti ci aiutassero».

Momento difficile. Il momento di difficoltà, appunto. «Gira così – commenta il centrocampista, sulle note di Mazzarri -, facciamo più fatica rispetto all'anno scorso ma è normale e lo avevo detto in estate: gli avversari ci conoscono meglio, ci temono, quindi dovremo stare più attenti e dare sempre qualche cosa in più». Non come a Siena, dove il Doria ha sì subito zero, costruendo praticamente altrettanto. «Bisogna fare un po' di più se si vuole il risultato – conferma Angelo -, ma anche al Franchi la prestazione non era da buttare. Fin qui abbiamo sbagliato solo il secondo tempo contro la Lazio».

Non c'è tempo per sbagliare. Ma, almeno adesso, il tempo per sbagliare è pochissimo. Già da domani contro la Juve, nonostante l'impegno da copertina. «E' una partita in cui ci si carica da soli – spiega Palombo -, ce la giocheremo tranquillamente come al solito, come contro l'Inter. Anzi, magari riuscissimo sempre a tirare fuori prestazioni del genere, avremmo 10 punti in classifica ora».

I singoli della Juve. Domanda classica, portata sui singoli bianconeri. Chi è da temere maggiormente? Risposta altrettanto classica. «Lì si può pescare ad occhi chiusi: Amauri, Del Piero, Camoranesi, Nedved, si tratta di gente che risolve gli incontri in qualsiasi momento». Più Sissoko e Poulsen, che contrasteranno il capitano in mezzo al campo. «Sono due ottimi giocatori, Poulsen ha sempre fatto Champions League e Nazionale, Sissoko ha giocato nel Liverpool e lo ricordo con l'Olimpica, quando giocammo contro Mali. Mi fece una grande impressione anche allora».

Marcato a vista. Non solo i grandi nomi, a dar fastidio ad Angelo. Quest'anno gli allenatori di Serie A gli stanno mandando addosso un uomo fisso a partita, non era mai accaduto. «Mi aiuta a migliorare, anche questo. Avere un diciamo marcatore significa essere rispettati, fa bene in questo momento».

Crocevia. Momento importante a livello di carriera per il centrale ciociaro, ormai stabilmente nel giro della Nazionale. «E' bello, ma io penso soprattutto alla Samp, l'ho detto e ridetto: sarà durissima quest'anno, dovremo dare qualche cosa in più in ogni gara».

Nella foto Pegaso, Angelo Palombo in azione: per lui è la settima stagione in blucerchiato.

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