U.C. Sampdoria Sampdoria logo

Mazzarri: «Emergenza o no, so che possiamo far bene»

News

Mazzarri: «Emergenza o no, so che possiamo far bene»

Il tecnico blucerchiato è infastidito dagli infortuni ma non si abbatte: «Ho problemi dietro e pochi allenamenti per preparare la partita, ma questa squadra ha tutto per andare a fare risultato».

12_mazzarriWalter Mazzarri è fatto così: il passato conta poco, il futuro non va più in là della prossima partita. I complimenti per il pareggio imposto all'Inter sono dimenticati, insomma. Bisogna solo andare a Roma e confermarsi, nonostante gli infortuni spengano un po' il sorriso.

La sosta non l'ha aiutata più di tanto, mister. E' di nuovo emergenza, come lo scorso anno.
«Purtroppo sì, ed è un peccato. A inizio stagione mancano ancora gli automatismi, i movimenti, e perdere due giocatori nel reparto più importante (la difesa, n.d.r.) è una cosa che dispiace parecchio. Però via, questo non vuol dire che non andremo a Roma convinti di poter far bene: ho la sensazione che chi scenderà in campo non mi deluderà».

Spazio a Bottinelli e Lucchini, allora?
«Stefano è una certezza. L'incognita è Jonathan, ma non metto in discussione il valore del giocatore: solo sono curioso di vedere come si adatterà al campionato italiano, come affronterà l'emozione dell'esordio, se i carichi di lavoro a cui non era abituato saranno un problema… Ma se penso alla squadra nel suo insieme sono tranquillo: per convinzione, intensità e concentrazione mi aspetto una gara come quella dell'altra settimana».

Poco tempo per prepararla, però.
«Questa è la cosa che più mi dà fastidio, inutile negarlo. Per fortuna che i miei sono giocatori intelligenti e molti di loro erano già qui lo scorso anno, ma gira e rigira ho due allenamenti soltanto per dar loro tutte le nozioni possibili e immaginabili. E due allenamenti non bastano. Di sicuro c'è che affronteremo una squadra che sta bene, davvero bene, e che ha un organico di qualità. Una partita anche più difficile di quella pareggiata contro l'Inter».

Roma sarà la prima tappa di un ciclo mica da ridere. Una difficoltà in più, o anche in questo caso si ragiona un passo alla volta?
«Lo so anch'io che avremo sette partite in venti giorni, o giù di lì, ma a maggior ragione voglio che ci si concentri solo sulla prossima sfida. Lazio, e basta. Un'ora dopo la fine, cominceremo ferocemente a concentrarci sull'esordio in Uefa. Ma solo dopo i tre fischi».

Parole di Franceschini: Cassano sarà determinante.
«Antonio sta bene, e può ancora migliorare: può crescere in condizione, in autonomia, in intensità. Tutte cose che verranno».

Si avvicina il rientro di Castellazzi. E' tempo di stabilire delle gerarchie tra lui e Mirante?
«Ho lasciato carta bianca a Castellazzi e al preparatore perché mi dicano se posso inserirlo nella lista dei convocati, ma di sicuro domenica toccherà a Mirante. Altro, veramente, non so dire: è una situazione completamente diversa dallo scorso anno, e andrà valutata un po' più in là».

Intanto torna a Bogliasco Bellucci.
«Ed è una cosa splendida, perché anche solo la sua presenza fa bene al gruppo: sono contento di riaverlo qui, e non vedo l'ora di poter contare nuovamente su di lui».

Ultima domanda: è possibile che il calcio non sappia proprio come arginare la violenza?
«Il fatto è che la violenza è un problema sociale, non del calcio. Ovunque ci sia grande aggregazione si nascondono dei delinquenti, allo stadio come ad un concerto: bisognerebbe andarli a prendere, uno per uno, far sì che ricevano velocemente le condanne previste dalla legge e che, soprattutto, le scontino fino all'ultimo giorno. Velocità di giudizio e certezza della pena: credo siano le uniche due cose da fare».

Nella foto Pegaso, il tecnico della Samp Walter Mazzarri.

altre news