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Pea: «Siamo orgogliosi, il lavoro comincia a dar frutti…»

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Pea: «Siamo orgogliosi, il lavoro comincia a dar frutti…»

Il tecnico della Primavera si gode la qualificazione alla finalissima di Tim Cup: «E' splendido, questo risultato ci rende orgogliosi e sono felice per la società». Le interviste a Ferrari e Poli.

19_dangeloferrariSoddisfazione a fine gara nello spogliatoio Samp, coi volti dei ragazzi di Pea distesi e felici e con la maschera del mister blucerchiato a ritrarre nemmeno troppo velatamente il brivido della gioia. La Sampdoria Primavera è per la prima volta in finale di Coppa Italia, un traguardo che fa storia e che ascrive i nomi di chi l'impresa l'ha vissuta e compiuta negli albi della società.

Il mister. Tra questi volti, naturalmente, il condottiero doriano Fulvio Pea. «Sono felice per la società – comincia il mister -, per i dirigenti, per i ragazzi, ovviamente. E' la prima volta che la Samp raggiunge questo risultato e siamo tutti orgogliosi di esserne protagonisti. Il merito maggiore va al mio gruppo, che sta finalmente raccogliendo i risultati del duro lavoro svolto fino ad oggi». Semifinale di ritorno in netta discesa, soprattutto dopo il 6-2 dell'andata. Ma ogni gara va giocata fino in fondo e può nascondere insidie. «Già – conferma Pea – e noi non abbiamo abbassato la guardia nemmeno per un istante, uscendo da Interello addirittura con una netta vittoria. Sapevamo che i pronostici ci davano favoriti, tuttavia sottovalutare l'Inter sarebbe stata una gravissima disattenzione. Questa è una grossa squadra, perfino in un momento per loro non semplice come l'attuale». Ora, ci si gioca la Coppa Italia. In doppia tenzone invece della formula classica in gara unica delle competizioni "da grandi". Un bene o un male? «Un bene, almeno si raddoppiano le emozioni…».

Ancora Ferrari. Sempre più leader dell'attacco blucerchiato, Gabriel Ferrari si è preso la soddisfazione di segnare anche nel match di ritorno con l'Inter, regalando il secondo vantaggio alla Samp e ponendo ulteriormente in discesa un discorso già molto disteso. «Sono fortunato in questo periodo – racconta il centravanti italo-americano -, ogni partita mi trovo nel posto giusto al momento giusto… E segno. Direi che meglio di così non potrebbe andare, speriamo solo di continuare». Gol pesante quello di Interello, ma non troppo. Perché la Samp il discorso qualificazione lo aveva già chiuso all'andata. «Diciamo che ci eravamo preparati bene a questa partita – smorza i toni Ferrari -, tuttavia sarebbe stato poco intelligente da parte nostra sottovalutare l'impegno. Ricordiamo bene cosa accadde l'anno scorso contro la Lazio, quando rimontammo tre reti nelle finali di campionato. Sapevamo che cosa fare anche per evitarlo e lo abbiamo fatto».

Il sigillo di Poli. Numero 10 e faro del centrocampo, Andrea Poli si è tolto pure lo sfizio di condire col gol una prestazione maiuscola. Ad Interello, è stato lui il migliore in mezzo al campo. «Ma penso alla Samp – comincia il talentuoso blucerchiato -, che ha vinto con merito, eliminando un'ottima squadra. Giochiamo sempre per vincere e anche stavolta è andata bene: ora non ci resta che puntare dritti verso un risultato prestigioso come la Coppa Italia». Inter decimata, ma secondo Poli i meriti della Samp non svaniscono soltanto per questo. «Sì, a loro mancavano tanti titolari – precisa Andrea -, però all'andata c'erano e abbiamo vinto lo stesso. Penso che la Samp la finale la strameriti». In campionato però la Juve è scappata. «Perché abbiamo perso punti sciocchi, tuttavia con concentrazione e volontà potremo sicuramente recuperare».

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Nella foto Pegaso, Gabriel Enzo Ferrari in azione contro Francesco D'Angelo.

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