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Mazzarri: «E adesso arrivano le sfide più insidiose…»

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Mazzarri: «E adesso arrivano le sfide più insidiose…»

Il tecnico della Samp non si fida di un calendario all'apparenza abbordabile: «Il prossimo mese costituisce un esame di maturità, sono tranquillo ma anche curioso di vedere come lo affronteremo».

14_mazzarri«Spero di esser riuscito a farlo capire ai miei giocatori: queste partite, queste che arrivano, sono le più indisiose». Lo dice con tono deciso, Walter Mazzarri: del Catania, e di tutte le altre in cerca di punti-salvezza che la Samp si troverà davanti prima del ciclo terribile che chiuderà il campionato, non c'è da fidarsi. Si lavora sulla testa, allora, con la consapevolezza della propria forza e il coraggio che i tre punti conquistati sul campo del Parma hanno regalato.

Da qui al 13 aprile, con la trasferta di Reggio Calabria, cinque sfide su sei contro chi rischia di retrocedere. Cosa può significare questo mese per la Samp?
«E' un bell'esame di maturità, e sono curioso di vedere come lo affronterà la mia squadra. Lo so bene, quel che certe squadre possono tirar fuori andando verso la fine del campionato: vengo da lì, mi sono giocato la salvezza per tre anni di fila… Ogni partita per loro diventa questione di vita o di morte, se non ci metti adrenalina, convinzione e cattiveria non vai da nessuna parte. Certo è che, se la classifica è questa, qualche cosa in più dei nostri avversari dobbiamo anche averla: bisogna farla valere sul campo, questa superiorità».

E' pronta, la Samp?
«Ho a disposizione un gruppo di ragazzi intelligenti, e credo che tutti abbiano fatto propri questi concetti: sono relativamente tranquillo».

Alle spalle, la vittoria di Parma. Una ulteriore dimostrazione di quanto la Samp sia ormai squadra a prescindere dagli interpreti?
«Diciamo di sì, ma io questa identità ormai la do per scontata perché è da tempo che la vedo… Vi ricordate la trasferta di Roma, in Coppa Italia? Avevamo fatto benissimo nonostante giocasse chi aveva avuto meno occasioni. Una volta che costruisci l'azione, che arrivi sulla tre-quarti, il gioco è fatto: la squadra si vede lì, l'ultima giocata sta nella fantasia e nella qualità di chi ha il pallone».

Apre questo ciclo d'insidie il Catania e lo chiude la Reggina, che ha appena esonerato Ulivieri.
«E questo mi dispiace parecchio, perché con lui ho un rapporto splendido che va molto oltre le vicende del campo. L'unica consolazione è che non può essere un esonero a intaccarne lo spessore, umano e tecnico. Baldini? Credo ci sia parecchia stima, tra di noi, e onestamente lo considero uno dei pochi amici che ho in questo ambiente. Detto questo, restano le insidie della sfida: anche perché è un signor allenatore…».

Può aiutare il recupero a tempo di record di Bellucci?
«Eccome. Spero di portarlo con noi già domenica, magari non dall'inizio ma di averlo comunque a disposizione: ne parlerò con lui, che è un ragazzo intelligente e alla causa ci tiene come pochi».

Intanto vi godete una stagione da matti di Maggio…
«E pensare che ha ancora margini di miglioramento, soprattutto dal punto di vista tecnico. In un calcio così, che richiede esplosività e forza, uno come lui va di diritto tra i migliori esterni in circolazione».

Dice Montella di lei: «Mazzarri è un tecnico democratico».
«Lo ringrazio, ma non mi va di parlarne perché significherebbe parlare di me… Diciamo così, autorità e dittatura non vanno bene: prendo io le decisioni e pretendo rispetto, ma vorrei convincere i ragazzi della bontà della mie scelte, coinvolgerli. Autorevolezza, questo cerco».

Nella foto Pegaso, Walter Mazzarri: per lui fino ad oggi 37 panchine con la Samp.

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