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Grandissima Samp, con la Fiorentina finisce in parità

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Grandissima Samp, con la Fiorentina finisce in parità

La Samp dà spettacolo contro la Fiorentina: avanti con Gastaldello, deve rincorrere per le reti di Mutu (viziata da un doppio fallo su Cassano e Bellucci) e Donadel. A risolvere è ancora Cassano.

16_festacassanoSamp-Fiorentina è stata probabilmente la partita più bella da vedere dell'intera stagione blucerchiata. Sotto il profilo dello spettacolo, la sfida coi viola ha battuto i fragorosi 3-0 ottenuti nel recente passato dalla formazione di Mazzarri, anche se sotto il profilo del risultato – naturalmente – si esce dal campo meno contenti. Pareggio buono per la classifica, d'accordo, ma la sensazione di aver perduto due punti per strada si fa largo al triplice fischio del deludente Gava. Gli episodi, storica chiave di volta del calcio, rosicchiano infatti più le mani dei sampdoriani che dei gigliati. Basti pensare al primo gol viola, viziato da un netto fallo su Bellucci. Basti pensare al calcio di rigore negato a Maggio nel finale, parso anche quello piuttosto difficile da non vedere. In generale, la direzione della terna arbitrale ha lasciato l'amaro in bocca, sia da una parte che dall'altra. Tuttavia, risulta sempre più inutile che no aggrapparsi agli errori dei fischietti di turno, perciò meglio analizzare una prestazione certamente positiva, su più fronti.

Mentalità vincente. La Samp questa volta ha dimostrato carattere, passando in vantaggio, subendo pari e rimonta della Fiorentina, trovando il 2-2 e costruendo con ogni mezzo la palla di un meritato successo che non è però mai arrivato. Peccato, di certo. Resta la consapevolezza di aver cementato la mentalità vincente, ben denotabile nelle ultime tre gare, anche se il carniere langue e anche se non è completamente campato in aria affermare che dalle ultime due partite si potevano pretendere tre punti in più. Uno ad Udine, due oggi. Ma il calcio è questo, nulla di nuovo.

Gran gara. Si comincia con la formazione annunciata: Mazzarri conferma Castellazzi, schierandogli davanti Campagnaro, Sala e Gastaldello. A centrocampo, Volpi e Palombo sono i centrali con Pieri e Maggio larghi. Franceschini agisce da tramite per l'assenza dello squalificato Sammarco, aiutando le due punte pure Bellucci e Cassano. Proprio il barese fa subito capire di essere in giornata. Peter Pan è in forma, sta bene, ha voglia di tornare ai suoi livelli e tiene in apprensione costante le difesa toscana. Toscani in campo, intanto, con una formazione priva di molti titolari. Pazzini, Donadel, Dainelli e Liverani partono infatti fuori. Prandelli sceglie dal primo minuto Bobo Vieri, fischiatissimo dalla Sud, a fianco di Mutu. I primissimi minuti raccontano ciò che si vedrà: gara veloce, combattuta, disputata ad alti livelli.

Gastaldello graffia. E' la Samp a passare per prima. Cassano si inventa un tiro da posizione impossibile, costringendo Lupatelli (Frey è ai box per via di un menisco ballerino) a ribattere sui piedi di Gastaldello, bravo e fortunato a far passare la palla in mezzo alle gambe del numero uno viola. Il vantaggio pone la Sampdoria in condizione ideale, le ultime uscite a Marassi insegnano. Ma qui la storia è diversa: la squadra di Prandelli è fedele al suo nome e non ci sta a perdere dopo le recenti brutte prestazioni. Pericoli veri però Castellazzi non ne corre e allora si scivola senza grandi emozioni fino agli ultimi cinque minuti. In cui i viola pervengono al pari.

Pari e lacrime. La difesa blucerchiata respinge un lancio dalla metà campo, Bellucci fronte alla sua porta salta per difendere la sfera, spinto nettamente da dietro. Gava non fischia, i viola lanciano Mutu, freddissimo in area per l'1-1. Qui inizia il primo Cassano-show della giornata. Antonio si lamenta col quarto uomo per il fallo su Bellucci, Gava accorre e gli fa vedere il giallo. Peter Pan perde la bussola: era diffidato e dovrà saltare la trasferta di sabato a Roma, appuntamento cui il barese teneva tantissimo. Lacrime. Cassano piange per la delusione. In un altro momento, il fantasista di Barivecchia, forse, si sarebbe beccato pure il rosso. Ma oggi sembra di vedere davvero un altro giocatore, che deve solo limare alcune lacune, d'accordo, ma che ha dalla sua tempo e voglia.

Fiorentina avanti. Tornando al match, da segnalare prima dell'intervallo un palo della Fiorentina su punizione, con Mutu. Brividi. E sarebbe stato proprio troppo… Al rientro, Prandelli toglie Pazienza per Liverani, dopo un minuto Mazzarri è costretto a rinunciare a Gigi Sala per via di una botta alla schiena. Tocca a Lucchini. Al settimo minuto, sostituzione importante: fuori Montolivo – anche lui acciaccato -, dentro Donadel. Basta poco all'ex blucerchiato per fare un dispetto ai suoi vecchi tifosi. Giusto cinque minuti: gran siluro da fuori area e rete di quelle che fanno il giro d'Europa. 1-2.

Cassano-show. Brutta botta, rialzarsi è dura. La Samp però ne ha una gran voglia e si aggrappa a Cassano, arrabbiato come mai. Il barese al 24' (al 18' Lupatelli era dovuto ricorrere al miracolo su testa di Bellucci) prende il tempo al marcatore, trovando di testa un gran gol e potendo così cacciare l'urlo che voleva cacciare già nella prima frazione. Marassi diventa una bolgia infuocata, tutti guardano Antonio, che si è tolto un peso. E, quando Cassano deve abbandonare il terreno di gioco per un affaticamento (in campo va Bonazzoli), il Ferraris reagisce quasi stupito. Tutti speravano nella favola a lieto fine, la doppietta di Peter Pan che ti cambia la domenica. Di gol purtroppo ne è arrivato uno solo, ma con un giocatore così, per il futuro, è garantita solo una cosa: spettacolo.

Quasi rigore. Gli ultimi quindici minuti sono arrembaggio Samp, il tentativo disperato di portarsi a casa un risultato strameritato. Unico neo, l'episodio nel recupero: Maggio va giù in area, Gava non dice che è rigore. Il penalty pareva starci, ma è andata così. Sabato si va a Roma, senza Cassano. Con grande voglia di riprendere almeno una parte dei punti perduti nelle ultime due gare.

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Nella foto Pegaso, la pazza gioia di Antonio Cassano dopo la rete del definitivo 2-2.

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