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Mazzarri: «Possiamo far preoccupare l’Udinese…»

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Mazzarri: «Possiamo far preoccupare l’Udinese…»

L'allenatore della Samp tra Reggina e Udine: «Se ripetiamo la prestazione di sabato scorso, con la stessa solidità, possiamo creare parecchi problemi anche ai bianconeri».

07_mazzarriUdine s'avvicina e la Reggina è ormai alle spalle. Un concetto semplice, che si mischia con la curiosità che anima Walter Mazzarri: curiosità, quando inizia un ciclo difficile assai, di scoprire quale sia veramente la faccia della sua Sampdoria.

Curiosità. Vuole che la testa sia a posto, il tecnico blucerchiato. Per non trovarsi ancora una volta in situazioni stile Livorno, sotto senza possibilità di riemergere: «Non siamo mai stati capaci di recuperare, è un fatto evidente – ammette Mazzarri -. Certo, andar sotto e risalire è difficile, ma quello che vorrei è non dare vantaggi agli avversari: per questo chiedo concentrazione, grande attenzione». Necessarie sempre, a maggior ragione quando vai a Udine o quando ti ritrovi a dover fare i conti con la Fiorentina, la Roma, il Palermo o la Juventus. In ordine, quel che aspetta la Samp da qui a fine girone d'andata… «Almeno non ci sarà il rischio di sottovalutare l'avversario», sorride Mazzarri. Che non vede l'ora di viverle, quelle sfide: «Inter a parte, incontriamo tutte le squadre più forti del campionato. Credo sia l'occasione per capirci qualcosa di più, per tracciare un primo bilancio e iniziare a vedere dove realmente possiamo arrivare… Sfide che danno grandi stimoli, ma per questo dico anche grande curiosità: mi interessa sapere come possiamo tenere il campo, come siamo in grado di interpretare questo genere di partite, se siamo solidi e in grado di giocarcela con tutti».

Banco di prova. Udine come un passo cruciale nella vita della squadra, allora. Perché la Samp, questa Samp, ha qualità e ha saputo anche metterle sul campo. E Mazzarri ci tiene a sottolinearlo: «Livorno e Catania. Più il secondo tempo col Milan. In quattordici giornate, abbiamo toppato veramente solo due partite e mezza: e nel processo di crescita di un gruppo nuovo, con tutte le variabili negative con cui abbiamo dovuto avere a che fare, ci possono anche stare…». A Udine per far male (agli altri), allora: «Se riusciamo a toglier loro coraggio – risponde pronto l'allenatore della Samp -, ad avere la stessa solidità difensiva che ho visto con la Reggina, beh, credo che ce la si possa giocare. Hanno uno degli attacchi più forti del campionato, bisognerà concedere poco spazio: ma allo stesso modo, anche loro dovranno preoccuparsi di noi».

La mano di Mazzarri. Quel che la Samp cerca è la sua identità, un'impronta che possa reggere su qualunque campo e contro qualunque avversario. Perché in carriera è sempre stato così, nelle squadre del tecnico blucerchiato: «E' vero – spiega lui -, la mia mano si è sempre vista. Funziona così: io lavoro perché sette, otto componenti della squadra riescano a mettere in condizione i giocatori di maggior talento di inventare, di creare la giocata che possa portare al gol. Questo intendo per organizzazione, e per questo dico che parte dalla difesa: se non si soffre dietro si può giocare con la testa libera, puoi anche permetterti di perdere un pallone in avanti senza che succeda nulla di grave… Pensate a Gastaldello: domenica ha giocato e bene, ma in settimana ha avuto qualche piccolo problema. Devo rifletterci su, capire se mi può dare comunque le garanzie che chiedo, se può rimanere concentrato per tutti e novantacinque i minuti della gara. E lo stesso vale per Accardi, che sta bene ma non gioca da parecchio. Perché se l'errore me lo fa un difensore, a meno che non ci metta una pezza il portiere è gol».

L'anno di Cassano. Si chiude, guarda un po', con qualche domanda su Cassano. Inevitabile, dopo quel che ha fatto sabato scorso… «Ha finalmente giocato una partita vera, importante – riflette Mazzarri -. Se la squadra lo supporta così anche a Udine e lui rifà le stesse cose io ci metto la firma sotto, ma una prestazione sola non basta: spesso al rientro dopo qualche tempo si fanno grandi cose e poi si cala… Un rendimento altalenante è da aspettarselo, ci sta tutto. Da lui voglio solo una cosa: come ha sempre fatto da quando è qui, deve allenarsi con regolarità e vivere una vita sana. E allora, statene pur certi, questa sarà la miglior stagione della sua carriera».

Nella foto Pegaso, il tecnico blucerchiato Walter Mazzarri.

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