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Mazzarri: «Io continuo a vedere il bicchiere mezzo pieno…»

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Mazzarri: «Io continuo a vedere il bicchiere mezzo pieno…»

Il tecnico della Samp soddisfatto per la vittoria post-Livorno: «Abbiamo dato una bella risposta, davvero. Ora sono curioso di scoprire come ci comporteremo a Udine…».

01_mazzarriE' la risposta che volevano tutti, questo ennesimo 3-0. Ed è la risposta, prima di tutto, che voleva Walter Mazzarri: per dimenticare Livorno e riprendere il cammino tracciato con le vittorie su Cagliari ed Empoli non poteva esserci spazio per i ricordi, per quella Reggina dove il tecnico ha lasciato affetti e risultati. «Oggi sono quello del bicchiere mezzo pieno – scherza lui -, e quindi vi dico che continuare così mi andrebbe benissimo…».

Ottimismo. Mazzarri sceglie la via del sorriso, dell'ottimismo. Ripensa a Livorno: «Quando le cose non girano bisogna saper incassare i colpi e pensare esclusivamente al lavoro, al campo. Di quella partita non mi è piaciuto l'atteggiamento, l'ho detto subito, ma dico anche che il carattere l'abbiamo messo e s'è pure rischiato di raddrizzare una gara obiettivamente nata male: il risultato, alla fine, condiziona parecchio i giudizi».

Questione di testa. Vive sul filo del primo gol, questa Samp. Se segna, non la prende più nessuno. Se sbaglia e va sotto, addio. Mazzarri non si tira indietro: «Il calcio è fatto di episodi, di fiducia – spiega -, una volta che vai in vantaggio le cose sono più facili. Quello che mi preme, e che sono curioso di scoprire, è che la squadra sappia mettere il piglio che ho visto con la Reggina anche nelle prossime partite, senza pensare se gioca in casa o fuori…». Di fatto, però, è una Samp da alti e bassi: «Credo comunque che la gente sappia accettare le delusioni – è la risposta del tecnico, pronta e convinta -, se poi viene allo stadio e vede gol, bel gioco, vittorie. Io sono soddisfatto: la mentalità è quella giusta, e anche se in trasferta qualcosa in più bisogna fare non dimentichiamo che pure lì abbiamo vinto già due volte…».

Cassano e la Reggina. Chiude con due domande impossibili da evitare, Mazzarri. Cassano è il primo tasto da toccare: «L'ho messo dall'inizio perché conosco i miei ex giocatori – è l'analisi dell'allenatore blucerchiato -, sapevo che un giocatore rapido, in grado di saltar l'uomo senza dare punti di riferimento, avrebbe potuto rompere l'inerzia della gara». Il secondo, beh, nasce (tra Reggio e Ulivieri) dai conti col passato: «Lo dico sinceramente, spero davvero che la Reggina si salvi. Però il calcio è così, oggi siamo contenti noi e domani chissà».

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Nella foto Pegaso, le indicazioni di Walter Mazzarri durante la sfida con la sua Reggina.

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