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Volpi: «Convinzione, concentrazione e cattiveria»

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Volpi: «Convinzione, concentrazione e cattiveria»

Il capitano in sala stampa due giorni dopo la brutta sconfitta di Livorno: «Non riusciamo a dare un'impronta al campionato, alterniamo prestazioni positive ad altre decisamente negative».

27_volpiParla il capitano, perché il momento – nonostante la classifica sorrida ancora, nonostante le due vittorie su Cagliari ed Empoli – è delicato. Più che altro, difficile da interpretare: ci sono partite in cui dove vada a finire la Samp è puro mistero. «Non lo sappiamo neppure noi: però per uscirne dobbiamo ritrovare convinzione, concentrazione e cattiveria».

Alti e bassi. Sale, felice per le vittorie. E crolla, attonita. Così è questa Samp d'inizio stagione: «Non troviamo la continuità necessaria – ammette Sergio -, non riusciamo a dare un'impronta al nostro campionato. E' così dall'inizio, alterniamo prestazioni positive ad altre come Catania o Livorno… Questione di testa? Penso di sì, perché se il cervello funziona le gambe lo seguono anche quando non sono al massimo. La verità è che con la testa non eravamo quelli di Cagliari: due gol subito, e nessuna reazione».

Soluzioni. Si cerca la chiave per uscirne, è ovvio. E se il problema sembra venire da lontano (battute a vuoto, anche nelle ultime due stagioni, non ne sono mancate: «Ma ogni campionato fa storia a sé», taglia corto Volpi), il ventaglio delle soluzioni allora non offre molte vie di fuga: mentalità che non va o problemi di ordine tattico. Sergio dice la sua: «Sono cose che spettano al mister – spiega deciso il capitano della promozione -. Lui ci dice per tutta la settimana quel che dobbiamo fare la domenica, solo che a volte riusciamo a rispondere sul campo e a volte no… Ormai i meccanismi di Mazzarri li abbiamo assimilati, è da luglio che siamo insieme: però non sempre ci mettiamo la grinta che qua e là abbiamo dimostrato di avere. Non sappiamo reagire, prendiamo uno schiaffo e stiamo a guardare: credo sia l'ora di colpire noi per primi, una volta tanto». Già, c'è anche questo: fischio d'inizio, e la Samp è da un'altra parte. «Tentenniamo, magari usciamo alla distanza: invece occorre essere più convinti, e durare dal primo all'ultimo minuto. Guardate Livorno: una partita nata male e finita peggio… Dobbiamo aiutarci di più, perché i mezzi ci sono: vediamo di metterli a disposizione della squadra e non fare più partite del genere. Solo così possiamo uscirne fuori».

Tifosi, Montella e obiettivi. Scuse, la Samp ne ha poche. Mancavano i tifosi, a Livorno: «Ma non c'entra, noi l'impegno dobbiamo metterlo sempre e comunque», frena Volpi. Montella ko? «Caracciolo ha fatto la sua parte, è la squadra che ha giocato male. Non possiamo attaccarci a queste cose». Manca un obiettivo preciso, allora? «No. Gli obiettivi, qualunque essi siano, si raggiungono remando tutti dalla stessa parte, andando in campo in una certa maniera. Convinti di poter far bene. Dobbiamo tornare a esserlo».

Nella foto Pegaso, capitan Sergio Volpi in azione: per lui è la sesta stagione alla Samp.

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