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Mazzarri: «Il gruppo è unito, questo momento passerà»

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Mazzarri: «Il gruppo è unito, questo momento passerà»

Il tecnico della Samp non si nasconde: «Il momento è duro, manca l'aggressività. Ma il gruppo è unito, esperto, ha valori: quando passerà l'emergenza rivedrò la Samp che voglio io».

03_mazzarriVigilia di gara, a Bogliasco. Ma non è una vigilia come le altre: il momento, nessuno lo nega, è duro. Tre giorni dopo, lo 0-5 imposto dal Milan brucia ancora. Sta alla squadra trovare la forza di tirarne fuori stimoli e voglia per cercare riscatto a Cagliari.

Esperienza. Ceduto il posto in conferenza stampa a Beppe Marotta, ieri pomeriggio («E le sue parole mi hanno fatto piacere: soprattutto quelle che mi ha detto di persona»), Walter Mazzarri posticipa al sabato il suo appuntamento con telecamere e bloc-notes. Pochi concetti, chiari e semplici. Perché in momenti come questo, c'è poco da fare, contano esclusivamente i fatti. «E io a Cagliari voglio vedere una squadra tosta, che combatta, ci metta l'anima e mi dia una risposta», spiega il tecnico della Samp. Che la formazione non la dice, ma qualche dritta la dà: «Farò la conta degli infortunati e poi deciderò – sorride amaro -. Quel che è certo è che metterò in campo una squadra unita, esperta, undici giocatori che abbiano già passato in carriera momenti difficili come quello che stiamo attraversando e sappiano come uscirne. Perché è inevitabile, prima o poi capita a chiunque: l'unico modo per tirarsene fuori è rimanere uniti e lavorare».

Carattere e aggressività. L'accusa che pende sulla sua Samp è, gira e rigira, una sola: questa squadra, dicono, non ha carattere. Subisce e non reagisce. Mazzarri non ci sta, non del tutto almeno. E corregge il tiro: «Non è così, perché questi ragazzi il carattere ce l'hanno e me lo hanno dimostrato fin dal primo giorno di ritiro. Quello che manca è l'aggressività, ed è una cosa diversa: io a Cagliari voglio vedere il pallone scoppiare, nei contrasti».

Conta la testa. Vada come vada, serve una risposta. Il Milan è un ricordo fresco, va cancellato – se non con i risultati – con una prestazione all'altezza di questi colori. «Sono passati pochi giorni da quella sconfitta – spiega Mazzarri – e tempo per stare in campo ce n'è stato poco. Però non siamo stati a guardare, abbiamo lavorato intensamente sulla testa perché è lì che nascono i problemi. Quel che mi conforta è vedere che lo spogliatoio è comunque sempre unito e che i valori non mancano. Quando passerà l'emergenza tornerò a vedere la squadra che ho in testa».

Nella foto Pegaso, il tecnico blucerchiato Walter Mazzarri.

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