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Catania amara per la Samp, Mascara e Martinez fanno 2-0

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Catania amara per la Samp, Mascara e Martinez fanno 2-0

La Samp cade al Massimino di Catania: decisiva la prova opaca dei blucerchiati nel primo tempo. Non porta le fortune sperate il tridente Bellucci-Cassano-Montella, col barese che s'infortuna.

28_volpimascaraIl tridente dei sogni formato da Bellucci, Cassano e Montella aveva fatto spellare le mani a tutti gli innamorati di Samp prima della trasferta di Catania. Ma un grande amore, spesso, ti fa aspettare, tribolare e – a volte – ti fa credere che non arriverà mai. E' il bello delle cose belle: aspettarle… Ma la giornata no della Samp al Massimino, così nera, no, non se l'aspettava nessuno. Giornataccia che comincia prima ancora che il minuto numero due del match contro il Catania sia scoccato.

Pronti via, 1-0. L'offensiva dal settore destro degli etnei giunge in mezzo all'area doriana: Gigi Sala prova a respingere, ma il pallone resta lì, proprio dove lo aspetta Mascara. Per il numero 10 catanese è un attimo entrare in area e sparare il diagonale che, col senno di poi, deciderà il match. Già, perché la Sampdoria – almeno quella vista fino a questo punto della stagione – non è squadra capace di rimontare gli svantaggi. Dall'inizio del torneo, infatti, quando è andato sotto il Doria non ha mai saputo prendersi nemmeno il punto. E, se si aggiunge l'ormai cronico mal da trasferta (in cinque occasioni lontano da Marassi, Catania compresa, i blucerchiati hanno perso quattro volte), la Samp poteva già chiudere baracca e burattini dopo nemmeno un giro d'orologio. Troppi e troppi forti per essere spazzati via i segnali negativi, in uno stadio che non porta certo bene.

Cassano out. Oltre al ko, infatti, si registra anche l'infortunio occorso ad Antonio Cassano, fuori causa al 39' del primo tempo dopo una prestazione più no che sì. Il barese, appena rientrato da un fastidio muscolare, non era praticamente riuscito ad aggredire la partita, trovandosene fuori dopo nemmeno metà. Reazione più di delusione che altro per Peter Pan al momento di abbandonare il campo: Cassano non ha nemmeno guardato la panchina, dirigendosi secco verso il tunnel degli spogliatoi fra l'incredulità generale. Solo Bellucci, che gli si era avvicinato chiedendo lumi sulle sue condizioni, si era reso conto della situazione.

Raddoppio Catania. Arriva in quel punto del match l'ingresso di Sammarco per il barese, contemporaneo al cambio imposto a Baldini dallo stop di Terlizzi (altro elemento non certo indistruttibile dal punto di vista fisico). Poco prima, il Catania aveva dovuto fare a meno anche di Sardo (dentro Silvestri, minuto 34), bloccato da una distorsione. Insomma, non un incontro con i quadrifogli sull'erba. E per la Samp si mette ancora peggio sul finire del primo parziale: angolo dalla destra – sempre Mascara -, la retroguardia si dimentica di Martinez che di testa fa 2-0.

Una buona ripresa. Capitolo chiuso, anche se nella ripresa Mazzarri presenta un undici assai più motivato, che non ha nulla a che fare con quello visto nei 45' iniziali. I minuti però passano e le occasioni restano in divenire, non sbocciando mai. Fino al 17', quando si decide definitivamente la sfida del Massimino. Bellucci batte un corner dalla sinistra, perfetto su Palombo, solissimo: Angelo schiaccia troppo e la palla schizza sulla traversa prima di uscire. Opportunità davvero clamorosa per il centrale di Ferentino (che a Catania festeggiava le 200 presenze in blucerchiato), sarebbe bastato qualche grado di meno nell'inclinazione del colpo di testa per riaprire la questione. Proprio quando la Samp stava gestendo totalmente il gioco. Detta semplice: un gol in quel momento e – con grande probabilità – si pareggiava. Il calcio è episodi, vero. Ma a volte bisogna costruirseli. Alla Sampdoria domenica sono mancate entrambe le cose. Unite all'organizzazione difensiva, fin qui punto fermo di questo primo spicchio di stagione: l'assenza di Campagnaro ha inciso, sicuramente, tuttavia era necessaria maggiore concentrazione.

Ora il Diavolo. Facile trovare ora il cosa va e cosa non va, più difficile invece sarà rimettersi al lavoro pensando che mercoledì a Marassi arriverà un Milan indiavolato. E non è un gioco di parole. Dopo lo 0-1 interno con la Roma, i rossoneri cercheranno punti. La Samp dal canto suo non può sbagliare, perché quest’anno più che mai sembra proprio il Luigi Ferraris il tasto su cui battere, perché la classifica va rimpinguata. Perché le "grandi" danno sempre una motivazione speciale e la Sud ne dà due… Perché domenica prossima a Cagliari sarà tutto fuorché una passeggiata. Il bello e il brutto del grande gioco che è il calcio: ogni cosa cambia nel giro di un'ora e mezza, spesso meno.

Catania         2
Sampdoria   0
Reti:
2' p.t. Mascara, 42' p.t. Martinez.
Catania (4-3-3): Polito; Sardo (34' Silvestri), Terlizzi (39' p.t. Sottil), Stovini, Vargas; Tedesco, Baiocco, Edusei; Mascara (36' s.t. Sabato), Spinesi, Martinez. A disposizione: Bizzarri, Izco, Biagianti, Morimoto. Allenatore: Silvio Baldini.
Sampdoria (3-4-2-1): Mirante; Lucchini, Sala, Gastaldello (10' s.t. Maggio); Zenoni, Palombo (28' s.t. Bonazzoli), Volpi, Pieri; Bellucci, Cassano (38' p.t. Sammarco); Montella. A disposizione: Castellazzi, Bastrini Ziegler, Franceschini. Allenatore: Walter Mazzarri.
Arbitro: Girardi di San Donà di Piave.
Assistenti: Altomare di Molfetta e Rubino di Salerno.
Quarto uomo: Russo di Nola.
Note: ammoniti al 15' p.t. Lucchini e al 42' s.t. Sottil; spettatori 20.000 circa; recupero p.t. 3', s.t. 2'.

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Nella foto Pegaso, Sergio Volpi alle prese con Giuseppe Mascara.

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