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Eramo: «Un ambiente fantastico, sto alla grande»

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Eramo: «Un ambiente fantastico, sto alla grande»

Il giovane talento del centrocampo della Primavera, arrivato a Genova dal Bari la scorsa estate, festeggia il primo gol: «Sono felice, qui tutti mi aiutano. E in campo andiamo benissimo».

20_eramoDiagonale di destro, mezz'ora del primo tempo passata da poco. Diagonale preciso, rasoterra e beffardo: va a baciare il palo lontano e rotola dentro, lasciando a Iacobucci solo il tempo di disperarsi. Mirko Eramo corre felice verso la bandierina, aspetta che i compagni vadano ad esultare con lui: una mano sotto il braccio, poi sulla fronte e quindi il sorriso prima di essere travolto. Nel ventre della Sciorba la spiegazione è semplice come i suoi diciott'anni: «Ieri sera avevo la febbre, mi dicevano tutti di starmene a letto e non pensare a giocare… Ma io lo sapevo che era una partita importante e non volevo mancare: ecco perché, dopo il gol, ho finto di misurarmi la temperatura. E la dedica è per mio nonno Giuseppe».

Viaggiamo a mille. La Primavera corre, vince e convince: in tre partite, dieci gol fatti e manco uno subito. Per chiarire subito che le gerarchie vanno difese, e quel secondo posto di Bressanone non era frutto del caso: «Stiamo andando bene – sorride Eramo -, ma siamo solo all'inizio. Il campionato è lungo, duro, nessuno regala niente: ci godiamo il momento senza però montarci la testa».

Da Bari a Genova. Mirko è arrivato alla Samp la scorsa estate: in dote, qualche spezzone in B e un gol da sogno in casa del Napoli. E' la sua prima volta lontano da casa, da quella Bari che cinque anni prima di lui (1982 contro 1989, ma il giorno – il 12 luglio – è lo stesso: a volte il destino…) aveva già salutato l'arrivo di Antonio Cassano. «E dire che qui l'ambiente è fantastico è dire poco», racconta felice. Poi allarga il concetto: «Mi trovo bene, alla perfezione. Tutti mi aiutano, mi danno una mano ad inserirmi… Ho anche cambiato ruolo, da centrocampista centrale sono finito largo a destra: sto alla grande anche lì».

Nella foto Pegaso, Mirko Eramo finge di misurarsi la temperatura: suo il primo gol al Mantova.

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