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Samp fuori senza perdere davanti a 400 splendidi tifosi

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Samp fuori senza perdere davanti a 400 splendidi tifosi

0-0 ad Aalborg e addio alla Coppa Uefa: La Sampdoria perde l'Europa sotto il diluvio, a conti fatti è decisivo il 2-2 dell'andata. Grandissimi i tifosi giunti numerosi anche in Danimarca.

04_cassanoolesenSi esce così, senza perdere. Fa male, non c'è dubbio. Perché l'Aalborg non è l'Hajduk e l'Hajduk lo si era eliminato. Ma è inutile cercare troppe scuse: la frittata la Samp l’aveva fatta a Marassi quindici giorni fa, subendo due gol e complicandosi la vita in maniera pericolosa. Già, perché andare a vincere – e per forza – all'Aalborg Parken non era impresa così semplice. Lo si sapeva alla vigilia, lo si è capito una volta di più giovedì sera.

Campo minato. Danesi agguerriti, forti fisicamente, favoriti dalla pioggia che ha frenato le giocate degli uomini più tecnici a disposizione di Mazzarri. La gara comincia con la formazione di Hamren a provocare ed entrare in maniera inconfondibilmente decisa. L'arbitro belga Verbist non fischia quasi mai, permettendo interventi la cui metà (almeno) in Italia sarebbe da giallo. Eppure sono proprio i blucerchiati a tenere il pallino del gioco, con l'Aalborg rintanato indietro a cercar di non prendere quel gol che lo farebbe disunire.

Quasi gol. Quel gol, però, non arriva. Ci si va vicini, vicinissimi tra il 25' ed il 27', quando Caracciolo fa una gran cosa girandosi e calciando a botta sicura – palla fuori di un niente – e quando Bellucci colpisce la traversa su una sponda dell'Airone. Il Doria aspetta le fiammate di Cassano, che a tratti – come normale – arrivano: la condizione del barese non è ancora al top (ottimo risultato già il suo esordio dal primo minuto), mentre campo battuto dalla pioggia incessante e tipo di gara non sono proprio l'ideale per le sue caratteristiche. Dopo la prima mezz'ora di dominio blucerchiato, i danesi si svegliano e creano con Nomvethe una buona opportunità, mandata alta da pochi passi dal sudafricano. Poco dopo, l'assistente di Verbist alza la bandierina per segnalare un fuorigioco di Prica, parso invece in posizione regolare. Il numero 10 danese sarebbe stato solo davanti a Castellazzi.

Anticipo di ripresa. Nell'ultimo quarto d'ora del primo tempo si comincia a capire l'antifona della ripresa. La Samp accusa fisicamente, l'Aalborg tira fuori i muscoli e completa la sua tattica di gara. Succede proprio questo nella seconda frazione: gli uomini di Hamren partono a razzo, mettono alle corde gli avversari e dopo due minuti costringono Castellazzi al miracolo. Enevoldsen si presenta in area pronto per chiudere un'azione corale, ma il numero 1 blucerchiato resta fermo fino all'ultimo respingendo il diagonale alla grandissima. Il Doria resta a galla, ma potrebbe capitolare al 4', minuto in cui Johansson va giù in area strattonato da Lucchini. Anche qui il fischietto belga non punisce e allora ci si continua a credere.

Entra Montella. Mazzarri intuisce che serve un cambiamento e butta nella mischia Montella per Cassano. L'Aereoplanino però non entra in partita, collezionando soltanto giocate a metà. Il mister toscano ci prova allora con Delvecchio, un pizzico più incisivo, ma non abbastanza per trovare il gol-qualificazione. L'assalto finale è strozzato dal cambio di Ziegler per Pieri – lo svizzero, già ammonito, stava rischiando il rosso -, che obbliga Bellucci a restare in campo nonostante un acciacco. Grandi occasioni la Sampdoria non ne costruisce, anche se un diagonale da fuori di Delvecchio su respinta della difesa va vicino al palo di Zaza: ma niente, è 0-0 e la Uefa si conferma bestia nera per i colori blucerchiati.

Grazie ragazzi. Unica consolazione, la fantastica cornice di pubblico accorsa da Genova per sostenere la squadra. Erano 400 e più i sostenitori doriani all'Aalborg Parken, un numero incredibile vista la difficoltà logistica della trasferta ed il turno infrasettimanale. Beppe Marotta ha ringraziato pubblicamente la rappresentanza della Sud volata in Danimarca: «Sono fantastici, ancora una volta hanno dimostrato un attaccamento alla maglia fuori del comune», sono le parole del Direttore. E come dargli torto? D'altra parte, la tifoseria blucerchiata è conosciuta in tutto il mondo per la sua straordinaria passione e giovedì sera ha scritto un'altra pagina importantissima dell'inestinguibile storia d’amore con "quei colori magici che ci fan venire i brividi".

Aalborg Bk   0
Sampdoria   0

Aalborg Bk (4-4-1-1): Zaza; Olesen, Jakobsen, Califf, Pedersen (36' s.t. Olfers); Nomvethe (25' s.t. Curth), Risgard, Augustinussen, Enevoldsen (37' s.t. Lindstrom); Johansson; Prica. A disposizione: Jensen, Jacobsen, Mota, Caca. Allenatore: Erik Hamren.
Sampdoria (3-4-2-1): Castellazzi; Campagnaro, Sala (25' s.t. Delvecchio), Lucchini; Palombo, Volpi, Sammarco, Ziegler (35' s.t. Pieri); Bellucci, Cassano (16' s.t. Montella); Caracciolo. A disposizione: Mirante, Gastaldello, Bastrini, Franceschini. Allenatore: Walter Mazzarri.
Arbitro: Verbist (Belgio).
Assistenti: Thiry (Belgio) e Gerard (Belgio).
Quarto uomo: Burie (Belgio).
Note: ammoniti al 12' p.t. Cassano, al 22' s.t. Zaza e al 29' s.t. Ziegler; spettatori 10.000 circa; recupero p.t. 1', s.t. 4'.

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Nella foto Pegaso, Antonio Cassano alle prese con la marcatura stretta di Allan Olesen.

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