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Palombo: «Un peccato uscire meritando di vincere»

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Palombo: «Un peccato uscire meritando di vincere»

Il succo è quello, la Samp la qualificazione se la meritava: «Purtroppo – sospira il centrocampista blucerchiato – quei due gol nati per caso a Marassi ci hanno reso la vita impossibile…».

04_johanssonpalomboCi mette la faccia come al solito, Angelo Palombo. Solo che la sua, a fine partita, quando in campo ancora piove e lui va a regalare maglia e pantaloncini ai tifosi, è una maschera di delusione. E il dispiacere esce in un soffio: «Pesa da matti, uscire».

Peccato. La Samp è fuori, e a rivedere le due partite non ci si crede. Nemmeno Palombo se ne fa una ragione: «Tra andata e ritorno abbiamo dimostrato di meritare la qualificazione – spiega deciso -, ma il peso di quei due gol presi a Marassi era insopportabile… Presi per caso, poi. E nonostante la pioggia e il freddo ho visto un'ottima Samp: è mancato solo il guizzo negli ultimi 16 metri, purtroppo». E' mancato il gol. L'errore che non fa tornare il conto è solo quello: «Ma il calcio è questo – risponde amaro Angelo -, solo che giocare contro una squadra che si difende in 11 non è semplicissimo…».

Stanchezza. Ha giocato e attaccato da subito, il Doria. Niente da fare, non entrava. Poi, col passare dei minuti, il calo: «Inevitabile – replica Palombo -, su un campo in queste condizioni la fatica si fa sentire prima del solito. In più giochiamo tanto e spesso, normale che qualcosa si paghi».

Brucia da matti. Anche ad Angelo non va giù, salutare la Uefa all'Aalborg Parken. Perché la mente corre al raduno del 4 luglio, a Moena, alla Bulgaria: «Abbiamo bruciato venti giorni di lavoro fatto prima degli altri, il rammarico è anche per questo». E per l'aria che si respira lontano da casa: «Andare in giro per l'Europa è bellissimo – sorride Palombo -, una vetrina per i giocatori e per la società. Volevamo i gironi? E invece, purtroppo, siamo a casa».

Il futuro. Sotto col campionato, allora. E, quando sarà il momento, con la Coppa Italia. Palombo la voglia non la perde mica: «Ci concentriamo sulle competizioni che ci restano, sapendo che se giochiamo con questa intensità possiamo fare molto, molto bene. Un po' lo dobbiamo ai nostri tifosi: per ora li ringrazio a voce, di essere venuti fin quassù spendendo dei soldi e perdendo del tempo, presto spero di ripagarli sul campo insieme ai miei compagni». Già a Torino, quando saranno costretti a rimanere a casa: sarebbe l'ideale… «Ritrovo tanti ricordi, ritrovo Novellino – chiude Angelo -. Ma domenica spero di batterlo».

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Nella foto Pegaso, Angelo Palombo all'attacco di Andreas Johansson.

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